Una Premessa Intrigante
Siamo nell’anno 1985, nelle profondità dei boschi vicino al fiume Chattahoochee, in Georgia, un orso incappa in una riserva di un cartello di droga, ingerendo una quantità di cocaina del valore di $2 milioni… e muore. Se mai ti sei chiesto casualmente: “Cosa succederebbe se un orso facesse un bel po’ di cocaina?” questa è la risposta sottotono, ma realistca, fornita da un rapporto di notizie del 1985.
Un Film o un Concept?
La premessa di “Cocainorso” è però ben più audace, immaginando le conseguenze di un orso nero che, sotto l’influenza della cocaina, si scatena in una furia omicida. Questo film, diretto da Elizabeth Banks e sceneggiato da Jimmy Warden, promette un intrattenimento tanto stravagante quanto suggestivo nel suo titolo. Ma riuscirà a mantenere queste promesse o verrà spazzato via dal proprio hype?
Recitazione e Regia
“Cocainorso” inizia in modo promettente con un momento di slapstick superlativo accompagnato da un ritmo rock, grazie a Matthew Rhys, e prosegue con alti intermittenti. La regia di Banks punta al gore con un entusiasmo degno di nota, raggiungendo l’apice, purtroppo troppo presto, con un’incredibile scena di inseguimento tra un’ambulanza e l’orso. Il cast è composto da attori di carattere rispettati, tra cui il defunto Ray Liotta, che sembra essere tornato dal programma di protezione testimoni, e Brooklynn Prince di “The Florida Project” che continua a mostrare il suo talento.
Alla fine, “Cocainorso” è un film fatto apposta per diventare un cult. In generale, il film è buono come deve essere. Se fosse migliore, probabilmente non potrebbe chiamarsi “Cocainorso”.