La Sorprendente Monica Barbaro non Basta a Compensare le Lacune della Serie con Arnold Schwarzenegger
La serie Fubar, nonostante la presenza di Schwarzenegger, offre poche occasioni di interesse, a parte un tono umoristico che evoca l’azione degli anni Novanta. Una scelta per coloro in cerca di intrattenimento leggero e immediato, disponibile su Netflix.
Produzione Incessante: L’Arte di Soddisfare la Domanda Costante
Viviamo in un’epoca in cui l’apparire è meno importante del partecipare. L’obiettivo è produrre materiale continuamente per soddisfare la costante domanda. Ampliare i cataloghi delle piattaforme, sfruttando gli stilemi narrativi degli anni Ottanta e Novanta. Tutto torna, tutto è ciclico. E così, in un’epoca di visioni verticali, emerge la figura leggendaria di uno dei volti più amati di Hollywood: Arnold Schwarzenegger, protagonista di Fubar, la serie TV distribuita da Netflix e creata da Nick Santora.
Fubar: Una Spy-Story
Essenzialmente, Fubar è una spy-story, ma non nel genere di Tom Clancy. Piuttosto, richiama le storie d’azione degli anni ’90, come True Lies, in cui lo stesso Arnold recitava al fianco di Jamie Lee Curtis. L’umorismo è un ingrediente fondamentale, un mezzo per coinvolgere un pubblico che, idealmente, dovrebbe essere vasto.
Problemi di Sostanza in Fubar
Il problema è che anche la leggerezza richiede consistenza e sostanza. Ecco dove Fubar, nonostante sia ben costruita e ben interpretata (grazie alla presenza di Schwarzenegger e della talentuosa Monica Barbaro), manca di slancio, stimolo, e di una struttura identitaria propria. La sua identità sembra ridotta all’essenziale, interamente legata alla presenza scenica del protagonista.
Un’Intricata Trama Familiare
Lo spirito dell’intreccio che lega la trama della serie sembra ispirato a True Lies: una famiglia piena di (esplosivi) segreti. La famiglia in questione è quella di Luke Brunner (Schwarzenegger), un agente della CIA che lavora sotto copertura. Affronta casi delicati, gestisce agende top secret e tutto ciò che comporta il lavoro sotto copertura. Anche sua figlia, Emma (Monica Barbaro), conduce una doppia vita come agente sotto copertura. Il loro segreto verrà rivelato durante la stessa pericolosa missione.
Fubar: Arnold Schwarzenegger non è Abbastanza
La trama di Fubar, in teoria, potrebbe sollevare un certo interesse. E in effetti, ci sono tracce di tale interesse qua e là. Gli episodi sono otto, e come in ogni serie del genere, la trama ha i suoi alti e bassi. L’obiettivo è raccontare l’incomunicabilità tra genitore e figlio, ovviamente portato all’estremo da una trama che punta al divertimento, all’azione, al movimento. Tuttavia, il movimento è statico, rifugiandosi nel precompilato e nel linguaggio standardizzato.
Un Duo di Successo: Schwarzenegger e Barbaro
Nonostante la scrittura vacillante, la presenza di un attore come Arnold Schwarzenegger rimane efficace. Cattura l’attenzione, tiene il ritmo. Al suo fianco, Monica Barbaro, rivelazione di Top Gun: Maverick, dimostra di saper riempire la scena. Un duetto padre-figlia, un duetto assurdo nel contesto di una spy comedy, in cui l’azione richiama quella di un certo filone action.
Conclusioni
Fubar risulta una serie dall’andamento pigro, generalmente poco coinvolgente, con echi degli anni Novanta. Come detto nella nostra recensione, Fubar è la classica serie che combina azione e umorismo, puntando alla top 10. Arnold Schwarzenegger e Monica Barbaro funzionano, il resto decisamente meno. Per una visione leggera.
Perché Ci Piace
Arnold Schwarzenegger e Monica Barbaro.
Le inflessioni anni Novanta.
Perché Non Ci Piace
Una senso di pigrizia.
Il tono, mai strutturato, mai portato fino in fondo