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The Frog – Se un albero cade in una foresta: la serie thriller coreana che non ti aspetti

The Frog – Se un albero cade in una foresta, la nuova serie Netflix è disponibile in streaming su Altadefinizione in 2k. La serie si distingue per il suo mix unico di dramma e mystery, basato su una profonda teoria filosofica. Questa serie sudcoreana è l’ultimo arrivo in un panorama seriale già ricco, ma riesce a farsi notare grazie a una narrazione intricata e suggestiva.

Due piani temporali… e spaziali?

Creata da Mo Wan-il e Son Ho-young, The Frog – Se un albero cade in una foresta non parte da un testo preesistente, ma sviluppa una trama che si dipana su due linee temporali intrecciate. La storia prende avvio in estate, quando una donna misteriosa si trasferisce con un bambino in una casa vacanze immersa nel verde, con una piscina che sembra nascondere segreti inquietanti. Il proprietario della casa, un vedovo con una figlia che vive a Seul, non immagina che la loro presenza sconvolgerà la sua esistenza. Parallelamente, in un albergo sul lago, un uomo riceve la visita di un ospite misterioso, e un tragico evento trasforma l’hotel in un luogo di cronaca nera. Intanto, un’agente di polizia con un intuito fuori dal comune riapre un vecchio caso, scoprendo segreti che potrebbero ribaltare tutto. La serie gioca con i piani temporali e spaziali, confondendo volutamente lo spettatore fino a quando non comincia a ricomporre il puzzle. Il montaggio è uno dei punti di forza, capace di creare una tensione costante che tiene incollati allo schermo.

Una storia di suggestioni

La serie richiama alla mente capolavori come Psycho di Hitchcock e Shining di Kubrick, con un tocco di Twin Peaks di David Lynch. Il bosco che circonda la casa vacanze è un luogo intriso di mistero, dove ogni suono e ombra sembrano celare verità inconfessabili. La pioggia battente accompagna le scene più intense, come nei migliori thriller, mentre le riprese dall’alto e i dettagli visivi creano un’atmosfera soffocante e avvolgente. La regia di Mo Wan-il sfrutta al massimo queste location, immergendosi nei luoghi del pericolo e nei grandi spazi delle camere d’albergo, dove ogni inquadratura sembra studiata per aumentare la tensione. Anche la fotografia e la colonna sonora giocano un ruolo fondamentale: un tema musicale stridente anticipa l’arrivo di eventi terribili, mentre le scene apparentemente serene nascondono un’inquietudine latente. La serie non si concentra solo sul crimine, ma esplora la psicologia dietro i traumi e le devastanti conseguenze che questi possono avere sulle persone e sulle loro famiglie.

Questione di tempo nella serie Netflix

The Frog – Se un albero cade in una foresta si prende il suo tempo per sviluppare la storia, senza fretta di rivelare tutti i segreti. Ogni episodio termina con un cliffhanger che invoglia a vedere il successivo, spesso focalizzato su un singolo personaggio e arricchito dalla sua voce fuori campo. La regia non ha paura di indugiare su sguardi, primi piani e dettagli, mantenendo alta la tensione anche quando il ritmo rallenta. I personaggi sono caratterizzati in modo sopra le righe ma efficace, come la misteriosa donna che sembra una versione sudcoreana di Villanelle di Killing Eve. La serie esplora il fascino dell’abisso e del crimine, nonché il cortocircuito psicologico che può derivarne, creando un racconto che è tanto una parabola morale quanto un thriller avvincente.

Conclusioni

Come abbiamo evidenziato nella recensione, The Frog – Se un albero cade in una foresta si distingue per il suo approccio unico al genere thriller. Più che concentrarsi sul crimine in sé, la serie esplora le conseguenze psicologiche che un evento traumatico può avere sui suoi protagonisti. È un racconto che scava nella mentalità criminale e nelle pieghe più oscure dell’animo umano, con un focus sulla filosofia e la psicologia che rende la serie un’esperienza profonda e coinvolgente. Non è una serie per tutti, ma se siete disposti a darle una chance, potreste rimanere piacevolmente sorpresi. Perché ci piace
  • Gli interpreti, mai eccessivi.
  • La psicologia e la filosofia da cui parte il discorso.
  • Le suggestioni visive che citano cinema e serialità di genere.
  • Il montaggio, la regia e il tema musicale che acuiscono la tensione.
Cosa non va
  • L’allungarsi dello sviluppo narrativo potrebbe infastidire qualcuno.
  • Il prendersi il proprio tempo potrebbe spazientire gli spettatori più abituati ad un ritmo concitato del racconto.