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L’Esorcismo – Ultimo Atto: Russell Crowe in un Thriller Horror con un Tocco da B-Movie

  • Categoria dell'articolo:Recensioni film

“L’Esorcismo – Ultimo Atto” è il nuovo film di Joshua John Miller, che vede Russell Crowe nei panni di un attore coinvolto in una trama di esorcismo. Disponibile in streaming 2K, il film si caratterizza per un mix di elementi thriller e horror, con un omaggio agli anni ’90 e un approccio meta-cinematografico.

Un Tocco di Meta-Cinema e Satira

Il film inizia con un’autoironia sul cinema moderno, criticando l’ossessione per i remake, i reboot e i franchise. Questa ironia si estende anche al lavoro dell’attore e alle sue difficoltà emotive e fisiche. Il protagonista, Anthony Miller (Russell Crowe), accetta un ruolo in un film horror, solo per scoprire che il set è infestato da forze oscure, riflettendo sulla sua turbolenta vita personale e il suo passato traumatico.

Russell Crowe e il Ruolo dell’Attore

Anthony Miller è un attore che accetta un ruolo da esorcista dopo la morte misteriosa del suo predecessore. Mentre si immerge nel personaggio, inizia a manifestare segni demoniaci, rispecchiando la sua lotta interna e il trauma passato. La performance di Crowe è uno degli aspetti più interessanti del film, ma il suo personaggio rimane superficialmente esplorato, limitandosi a un intrattenimento leggero.

Un Approccio Anni ’90 con Tanti Inside Jokes

Il film gioca con i tropi dell’horror e del thriller degli anni ’90, con una produzione che riflette lo stile di quel periodo, grazie al lavoro di Miramax e Kevin Williamson. Nonostante alcune scelte stilistiche e visive interessanti, come la fotografia di Simon Duggan, “L’Esorcismo – Ultimo Atto” manca di continuità e tensione, offrendo un’esperienza che si affida più al divertimento superficiale che alla paura autentica.

Conclusioni

“L’Esorcismo – Ultimo Atto” è un film che gioca con le convenzioni del genere horror e thriller, con Russell Crowe che interpreta un attore in difficoltà. La buona estetica e le idee iniziali sono apprezzabili, ma la mancanza di tensione e la superficialità della trama lo rendono più un b-movie di intrattenimento che un’esperienza horror memorabile. Potrebbe diventare uno scult, ma resta un film che si diverte con il genere piuttosto che innovarlo.