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Tutor Hitman Reborn! – L’anime che parte strano, ma poi ti travolge

Diciamolo subito senza girarci intorno: Tutor Hitman Reborn! è uno di quegli anime che se uno ti becca a guardare i primi episodi, rischia pure di giudicarti male.

Perché all’inizio è tutto completamente fuori di testa.

Un neonato killer in giacca, cravatta e cappellino, che spara proiettili della morte in fronte a uno studente sfigatissimo per fargli fare cose incredibili?
Ma che roba è? Un meme vivente? Un cartone per bambini impazziti?

Ecco. Poi però lo continui a guardare. E a un certo punto succede qualcosa.

Ti rendi conto che Reborn! è un treno in corsa che parte lentissimo… ma quando ingrana non si ferma più.

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La trasformazione più bella non è quella dei personaggi. È quella dell’anime stesso.

Ciò che rende Tutor Hitman Reborn! un piccolo cult è proprio la sua evoluzione.
Parte come una gag comedy delirante, con episodi autoconclusivi che sembrano solo uno scherzo lungo 20 minuti… e finisce per trasformarsi in uno shonen mafioso d’azione pieno di stile, poteri assurdi e combattimenti memorabili.

È quasi come se lo stesso autore, Akira Amano, si fosse svegliato a metà serie e avesse pensato:
“Ok, adesso basta cazzeggio. Facciamo sul serio.”

Ed è lì che inizia la magia.

I personaggi sono tutti disadattati perfetti

Tsuna è l’eroe meno eroe di sempre. Debole, impacciato, senza alcuna voglia di combattere. Ma è proprio per questo che funziona: la sua crescita è reale, lenta, conquistata giorno dopo giorno.

E poi c’è la vera forza della serie: il cast secondario.

Dalla follia di Lambo (sì, il bambino con la mucca in testa), all’eleganza di Hibari, passando per il carisma di Mukuro e la serietà di Gokudera, Reborn! è pieno di personaggi che ti rimangono in testa. Tutti estremi, sopra le righe, ma incredibilmente umani nel loro modo assurdo di essere.

Le saghe che alzano l’asticella

Quando arrivano le prime vere saghe di combattimento, ti accorgi che l’anime ha fatto un salto.

→ L’arco dei Varia
→ L’arco del Futuro
→ Le battaglie contro Byakuran

Qui Reborn! diventa uno shonen puro: strategie, poteri, crescita, valori come famiglia, lealtà, amicizia… ma sempre con quel retrogusto di follia che lo rende unico.

Le battaglie sono sempre più spettacolari, i poteri sempre più creativi, e la mafia diventa una scusa per parlare di cosa significa davvero appartenere a qualcosa. Non solo una famiglia “di sangue”, ma un gruppo di persone che scegli.

Perché è un anime che merita di essere vissuto (fino in fondo)

Guardare Tutor Hitman Reborn! è quasi un rito di passaggio. Superare i primi episodi un po’ nonsense è come passare un test di resistenza.

Ma chi ci arriva in fondo sa una cosa: Reborn! non è solo un anime di botte e mafia. È un anime che parla di crescita vera. Di diventare qualcuno senza perdere sé stessi. Di affrontare le proprie paure, anche se sei partito come lo “zero assoluto”.

E alla fine, non ti sorprendi più che un neonato killer sia il miglior maestro di vita possibile.

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