C’è chi dice che siano troppo volgari, chi sostiene che ormai abbiano perso lo smalto degli inizi. Ma una cosa è certa: I Griffin non passano mai inosservati.
E forse è proprio questo il loro superpotere.
Dopo oltre vent’anni di satira non richiesta, gag ai limiti del nonsense e personaggi che sembrano ogni volta superare sé stessi (e il buon gusto), la serie creata da Seth MacFarlane è ancora lì. A fare esattamente ciò che ha sempre fatto: prendere tutto quello che la società considera sacro… e farci una pernacchia sopra.
Disponibile in streaming 2k gratis su Altadefinizione Premium.
Una famiglia completamente fuori asse
Peter è l’esempio perfetto dell’anti-padre: irresponsabile, infantile, impulsivo. Eppure, riesce a essere incredibilmente coerente nel suo essere sbagliato. Lois è la voce della (quasi) ragione, sempre un passo più vicina alla follia di quanto sembri. E poi ci sono i figli: Chris, che vive in un mondo tutto suo; Meg, bersaglio universale di disprezzo (con una punta di compassione); Stewie, il bambino malvagio con sogni di dominio e crisi esistenziali; Brian, il cane intellettuale, snob, alcolizzato e pieno di contraddizioni.
Ogni personaggio è, a suo modo, un pezzo di specchio deformante. Riconosciamo in loro le nostre manie, i nostri limiti, i nostri pensieri peggiori che non abbiamo mai avuto il coraggio di dire ad alta voce. Loro lo fanno. Sempre. Senza filtri.
Il segreto? Nessun rispetto (per fortuna)
Il cuore dei Griffin è proprio l’umorismo scorretto. Ma non è mai gratuito. C’è sempre un bersaglio preciso: la cultura pop, la politica americana, le religioni, Hollywood, i social, i cliché quotidiani. Nulla è intoccabile. Nemmeno lo spettatore.
E anche quando le battute sembrano completamente scollegate dalla trama – i famosi cutaway – c’è una logica tutta loro. Una parodia costante della logica stessa, del concetto di storytelling classico.
E poi c’è quella meravigliosa libertà di essere inopportuni. Di sbagliare. Di osare.
Sono ancora rilevanti?
Sì, anche adesso.
Magari hanno perso un po’ dell’effetto sorpresa, ma i Griffin riescono ancora a strappare risate scomode e a infilare dentro momenti inaspettatamente intelligenti. Proprio quando pensi che siano solo una sequenza di gag demenziali, ti arriva una battuta che inchioda un’intera generazione. O una scena che distrugge una moda, una corrente politica, un’ipocrisia collettiva.
Non sono i Simpson, non sono South Park. Sono i Griffin. Più nichilisti, più assurdi, più sporchi. E, per certi versi, anche più liberi.
Se c’è una cosa che I Griffin ci insegnano – tra un rutto e un viaggio nel tempo – è che ridere delle cose brutte non le rende peggiori. Anzi, a volte è il primo passo per prenderne le distanze.
E allora lasciamoglielo fare, questo caos su Fox (o Disney+, ironia delle ironie).
Perché nel loro modo storto, scorretto, politicamente improponibile… i Griffin sono diventati uno specchio comico che riflette proprio la parte di noi che non vogliamo mai guardare.
E ridere di noi stessi, oggi più che mai, è quasi rivoluzionario.