Dopo un finale che aveva diviso il pubblico, Dexter torna con una nuova serie, Dexter: Resurrection, e con essa il personaggio che più di tutti ha saputo raccontare l’ambiguità morale in chiave thriller. Non si tratta di un semplice revival nostalgico: la serie riprende il filo della narrazione e lo sposta in una nuova città, con nuovi conflitti e un protagonista profondamente segnato dal passato.
Dexter è vivo, ma tutto è cambiato. E stavolta, il mondo che lo circonda non sembra disposto a perdonarlo.
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Trama: il passato non dorme mai
La serie si apre con Dexter risvegliato da un coma, sopravvissuto ma svuotato. Harrison è scomparso, New York è la nuova arena, e gli istinti omicidi che aveva represso tornano a bussare. Tuttavia, non è più lo stesso uomo. Il codice, le regole, la maschera da “uomo normale” – tutto è sotto esame.
Quella che inizia come una ricerca del figlio diventa presto una nuova discesa nei meandri della colpa, della giustizia privata e del desiderio di redenzione. Ma può davvero esistere redenzione per qualcuno come Dexter Morgan?
Un cambio di scenario, ma non di identità
L’ambientazione urbana e fredda della nuova stagione offre un contrasto netto rispetto alle atmosfere soleggiate di Miami. È una città più anonima, più grigia, ma perfetta per riflettere la condizione emotiva di Dexter: confuso, spezzato, costantemente in bilico.
A livello visivo, la serie mantiene uno stile pulito e moderno, con una regia che alterna tensione e introspezione, senza rinunciare al classico voice-over che ha reso celebre il personaggio.
Michael C. Hall: ancora una volta, perfettamente inquieto
Michael C. Hall torna nei panni di Dexter con una maturità diversa. Il personaggio ha perso parte della sua spavalderia, ma guadagna in profondità. Non è più solo un predatore: è un uomo tormentato, pieno di crepe, in cerca di un senso che non trova più nei suoi vecchi schemi.
Accanto a lui, un cast solido costruisce nuove dinamiche: forze dell’ordine sospettose, nemici più umani che folli, e fantasmi del passato che riaffiorano senza pietà.
Ritorno riuscito?
Sì, con qualche riserva. Dexter: Resurrection non cerca di rifare la serie originale, ma di portarla in una fase nuova. La scrittura è più introspettiva, meno frenetica, e alcuni fan potrebbero trovare il ritmo più lento. Ma proprio questa lentezza permette di esplorare temi mai davvero affrontati prima: il senso di colpa, la paternità mancata, l’identità oltre il “passeggero oscuro”.
Le atmosfere cupe, la costruzione della tensione e l’inevitabile violenza rimangono, ma al centro di tutto c’è un uomo che si domanda se è ancora se stesso – o se non lo è mai stato davvero.
