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Kraven – Il Cacciatore: recensione del standalone Marvel tra illusioni da cacciatore e trama zoppa

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Kraven – Il Cacciatore racconta come Sergei Kravinoff, contratto da un rapporto difficile col padre gangster, diventa Kraven, il cacciatore predatore. Il viaggio lo porta da un gulag in Siberia a safari africani, fino ai conflitti con fratelli, superumani e il misterioso mercenario Rhino. È un film violento, R-rated, che mostra il lato oscuro di un eroe diventato anti-eroe.

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Aaron Taylor-Johnson tiene in piedi la baracca

L’attore ha fisico e presenza scenica per il ruolo: trasuda forza e tensione in ogni momento, mentre la sua sintonia con Russell Crowe (padre violento) è spesso l’unico elemento davvero solido. Riesce a conferire a Kraven un’umanità inesperta, ma il copione non lo sostiene completamente.

Azione e CGI: impressionanti, ma non sempre funzionali

Il film offre buone sequenze di caccia e lotta, ma la CGI appare spesso approssimativa: animali e trasformazioni digitali si sovrappongono con risultati a tratti anodini. Alcune scene d’azione macro funzionano, mentre altre risultano confuse o ridondanti.

Cosa funziona

  • Taylor-Johnson carismatico: tiene a galla il film, imponendosi col fisico e il pathos interiore.

  • Atmosfera brutale: la violenza è diretta, non edulcorata, e riesce a rendere l’ambiguità morale del protagonista.

  • Padre e figlio sul ring: il rapporto con Nikolai è il vero motore emotivo e narrativo.

Dove inciampa

  • Trama ingarbugliata: troppi personaggi (fratello, mercenari, Rhino, Foreigner) e sottotrame che confondono più che arricchire.

  • Tono instabile: salta tra teen action, horror splatter e origin story senza uno stile coeso.

  • Effetti visivi altalenanti: alcune sequenze sembrano incomplete, e i CGI tradiscono il budget.

Bilancio finale

Kraven – Il Cacciatore è un esperimento audace: trasforma un villain Marvel in protagonista, con una violenza cruda e un’atmosfera matura. Però la scrittura frettolosa e la vena visiva spesso appannata impediscono al film di emergere. Restano buone idee e un protagonista intenso, ma la resa narrativa rimane incerta.

Il nostro voto

★★★☆☆ 3 su 5
Un origin movie coraggioso e graffiante, che però non riesce a fondarsi su una storia solida. Vale la pena se cerchi un viaggio violento nel Sony‑Marvelverse, ma non aspettarti coesione narrativa.


Pro & Contro

✅ Aspetti positivi ❌ Aspetti negativi
Aaron Taylor-Johnson in forma smagliante Trama sovraccarica e incoerente
Atmosfera brutale e coinvolgente CGI visibile e talvolta povera
Rapporto padre-figlio funziona Personaggi secondari poco sviluppati