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Ted Lasso: recensione della serie cult tra gentilezza, squadra e riscatto personale

Ted Lasso segue l’allenatore americano Ted (Jason Sudeikis), catapultato senza esperienza nel mondo del football inglese per guidare una squadra della Premier League. Con ottimismo disarmante e gentilezza da manuale motivazionale, Ted sfida lo scetticismo diretto e le ambizioni personali di ogni personaggio della squadra e dello staff.

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Tre stagioni di coaching, crescita e leggerezza

Stagione 1

Ted arriva a Richmond con una missione improbabile: salvare il club dalla retrocessione. Incontra resistenza dalla squadra e perfino dalla proprietaria Rebecca, ma il suo approccio empatico inizia a trasformare l’ambiente.

Stagione 2

Il club sale di livello ma perde fiducia. Ted affronta crisi personali e ansia. La squadra viene messa alla prova dal successo: storie di dipendenza, performance e identità emergono con delicatezza emotiva.

Stagione 3

L’epilogo: rivalità sportive, scelte professionali ed emotive. Ted deve decidere tra carriera e salute mentale, mentre Rebecca, Roy e Keeley affrontano il cambiamento. Le risposte arrivano con spontaneità, onestà e speranza.

L’empatia come strategia vincente

La serie rivendica il valore del supporto umano come antidoto contro l’ego, l’individualismo e la competizione tossica. Ted non vince solo con tattiche, ma con l’umanità che crea all’interno dello spogliatoio. Il calcio diventa teatro di una più profonda ricerca interiore: fiducia, perdono, creazione di sé.

Cosa funziona

  • Valori universali: rispetto, gentilezza e solidarietà diventano elementi centrali di una narrazione sportiva.

  • Cast brillante: Jason Sudeikis incarna Ted con cuore e ironia; Hannah Waddingham, Brett Goldstein e altri regalano personaggi autentici e profondi.

  • Tono empatico unico: una commedia leggera che non rinuncia alla riflessione su salute mentale, fallimento e equilibrio emotivo.

Dove inciampa

  • Ripetitività tematica: alcuni archi narrativi sembrano ricondurre sempre alla stessa formula emotiva.

  • Ritmo a volte fiacco: nelle fase centrali la serie rallenta e rimane nel già visto.

  • Aspetti sportivi secondari: chi cercava tattiche calcistiche troverà la parte tecnica marginale rispetto all’evoluzione personale dei personaggi.

Bilancio finale

Ted Lasso è molto di più di una serie sul calcio: è un manifesto di gentilezza espressa con coraggio, ironia e profonda umanità. Non semplicemente un racconto sportivo, ma una lezione su come la fiducia possa trasformare squadre e individui, partita dopo partita.

Il nostro voto

★★★★☆ 4 su 5
Elegante, emozionante e piena di calore umano. Avventurosa più sul piano interno che su quello calcistico, ma infinitamente gratificante.


✅ Pro & ❌ Contro

✅ Aspetti positivi ❌ Criticità principali
Gentilezza come rivoluzione narrativa Alcuni momenti narrativi tendono a ripetersi
Cast affiatato e credibile Ritmo a corrente alternato specie a metà stagione
Messaggi profondi su salute mentale e solidarietà Approccio sportivo ridotto a cornice emotiva