A 31 anni dal terzo capitolo, il leggendario franchise Una Pallottola Spuntata torna al cinema con Frank Drebin Jr., interpretato da Liam Neeson, figlio del mitico tenente di Leslie Nielsen. Non è un remake, ma un sequel-legacy che cerca di mantenere lo spirito slapstick originale, aggiornando gag e ritmo al cinema contemporaneo.
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Gag demenziali con stile deadpan
Il film è un’esplosione di battute visive, ironia surreale e citazioni parodistiche: empio esempio una gag termica dove il villain sbaglia bersaglio oppure la presenza improbabile di Neeson travestito da studentessa. Il ritmo è serrato, quasi da sketch continuo: si ride grazie anche alla faccia impassibile del protagonista.
Liam Neeson sorprendentemente comico
Liam Neeson dimostra di avere piedi giganteschi da riempire ma un tempismo comico inatteso. Con serietà solenne, interpreta un personaggio pasticcione e autoironico, accompagnato da Pamela Anderson nel ruolo della scrittrice Beth: insieme formano un duo improbabile ma efficace in una commedia che gioca con le convenzioni del genere.
Eccesso divertente, ma non sempre di qualità
La pellicola celebra il nonsense demenziale con gag esagerate e riferimenti pop ma va anche oltre: la critica alla Big Pharma emerge in modo parodistico, con un villain ispirato a uno imprenditore hi-tech disposto a lanciare gas tossici per ricondurre l’umanità all’era primordiale. L’ironia funziona, ma a tratti perde misura.
Cosa funziona
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Deadpan reinterpretato: Neeson tiene la scena con presenza comica e ironia secca.
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Gag visive a ripetizione: ritmo serrato, slapstick e gioco di continui non sequitur.
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Atmosfera revival: omaggi alla cultura pop anni ’80‑’90 mescolati a humor moderno.
Dove inciampa
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Tono eccessivamente sopra le righe: la commedia demenziale rischia di cadere nel mero caos.
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Parodia sociale poco approfondita: il villain capriccioso rimane funzionale al gioco, non motivato.
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Effetti e ritmo ineguali: alcune scene perdono forza visiva o rallentano l’azione.
Bilancio finale
Una Pallottola Spuntata (2025) è un ritorno demenziale audace e irriverente, che punta a riportare al cinema il deadpan in salsa moderna. Non tutte le gag funzionano, ma quando lo fanno esplodono di comicità assurda. L’esile filo conduttore narrativo resta funzionale: il vero centro è la risata spinta.
Il nostro voto
★★★☆ 3,5 su 5
Un sequel nostalgico, caotico e volutamente trash, che diverte quando abbandona la coerenza in favore del puro nonsense… e lo fa con stile.
✅ Pro & Contro
| Aspetti positivi | Aspetti negativi |
|---|---|
| Neeson sorprende nel ruolo comico | Il tono spesso supera la soglia del comprensibile |
| Slapstick e gag continue e imprevedibili | Non tutti gli sketch colpiscono allo stesso modo |
| Spirito demenziale fedele al franchise originale | Trama minimale, satira non sempre incisiva |
