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Gioco Pericoloso: un ménage à trois nell’arte che cela segreti

  • Categoria dell'articolo:Recensioni film

Immagina una villa al mare, deserta, un silenzio interrotto solo dal rumore delle onde e dal respiro trattenuto. È lì che entriamo nella vita di Carlo, scrittore in crisi, e Giada, sua compagna danzatrice, in cerca di una nuova forma per esprimere il proprio corpo e la propria anima. La normalità di un rapporto fragile e silenzioso viene turbata dall’arrivo di Peter, giovane artista carismatico, che porta con sé fragilità, ambizione e un passato che verrà lentamente alla luce.

Da questo incipit parte un thriller psicologico che gioca con le tensioni, con i segreti e le storie mal custodite. Ci si chiede: chi manipola chi? Chi vuole riemergere e chi distruggere? Ogni sguardo, ogni gesto vale più dei dialoghi — e qui, spesso, l’indicio vale più dell’esplicito.

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Un ritmo che oscilla tra eleganza e inquietudine

Scritto e diretto da Lucio Pellegrini, Gioco Pericoloso si muove in punta di piedi, usando codici teatrali, set ricercati (come il MAXXI o le dune di Sabaudia) e sospensioni tra arte e realtà. La tensione cresce non nelle esplosioni emotive, ma nei silenzi, nell’ansia che si respira nelle stanze e nei corridoi della mente dei protagonisti. Elodie, nei panni di Giada, spicca per eleganza e ambiguità: fragile e forte al tempo stesso, musa inafferrabile e figura inquietante.

Passione e sospetto in un triangolo distorto

Carlo cerca ispirazione, Giada cerca riconoscimento, Peter arriva con un bagaglio di desideri e rimorsi. Il triangolo si srotola come una danza lenta che diventa sempre più ingombrante: i loro ruoli sfumano, le aspettative crollano, e lentamente si capisce che la creatività può essere arma o trappola. Da qui, il film costruisce la sua tensione, spingendo lo spettatore a chiedersi cosa stia per esplodere — e se sopravviverà all’urto.

Voto

★★★ / 5 — Ambizioso nel suo sforzo estetico, potente nelle sue tensioni sottili. A tratti elegante, a tratti appesantito dall’intellettualismo, ma mai prevedibile.

Pro e Contro

Pro

  • Atmosfera sospesa, densa di mistero e sensazioni non dette.

  • Elodie sorprende per presenza scenica e complessità emotiva.

  • Fotografia e ambientazioni evocative: un quadro in movimento.

Contro

  • A volte troppo intellettuale: i riferimenti artistici rischiano di distrarre dal cuore emotivo.

  • Traiettorie psicologiche alcune volte tratteggiate anziché esplorate.

  • La tensione cresce ma non sempre esplode: lasciando un senso di sospensione troppo prolungata.

Curiosità

  • Il titolo originale previsto era Performance, ma è stato ribattezzato Gioco Pericoloso poco prima dell’uscita.

  • Le riprese si sono tenute in location suggestive del Lazio: Sabaudia, Terracina, Monte Circeo, oltre al Maxxi di Roma.

  • È il terzo film per Elodie, dopo Ti mangio il cuore: una tappa importante nella sua transizione da cantante a interprete credibile.