Il mito torna dalle tenebre. Dopo il cult del 1922 e la rivisitazione di Werner Herzog nel 1979, Nosferatu rinasce grazie a Robert Eggers, uno dei registi più visionari del cinema contemporaneo. E la sua versione è un incubo barocco, elegante e disturbante, che riporta il vampiro alle sue radici più oscure.
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Una storia antica, un nuovo incubo
Siamo nella Germania del XIX secolo: Ellen (Lily-Rose Depp) è la giovane moglie di un uomo d’affari che stringe un accordo con un misterioso conte dell’Est, il sinistro Nosferatu (Bill Skarsgård). L’arrivo del vampiro porta con sé peste, morte e un’ombra che si allunga sulla città. Non c’è seduzione romantica, ma pura ossessione, una minaccia che corrompe e divora lentamente chi incontra il suo sguardo.
Lo stile di Eggers
Chi ha visto The Witch o The Lighthouse sa cosa aspettarsi: atmosfere cupe, lentezza ipnotica, dettagli maniacali nella ricostruzione storica. Qui Eggers aggiunge un’estetica espressionista, fatta di chiaroscuri estremi, silenzi e improvvise esplosioni di violenza. È un horror che non vive solo di jumpscare, ma di inquietudine crescente.
Bill Skarsgård, irriconoscibile, regala un Nosferatu spaventoso e tragico; Lily-Rose Depp è magnetica e fragile, mentre Willem Dafoe (che aveva già interpretato un “finto” Nosferatu in L’ombra del vampiro) diventa una presenza simbolica e disturbante.
Voto
★★★★☆ / 5 – Un horror d’autore potente, non per tutti, ma destinato a diventare cult.
Pro e Contro
Pro
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Regia visivamente ipnotica e curata nei dettagli.
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Bill Skarsgård crea un vampiro davvero spaventoso.
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Atmosfera gotica che rende omaggio al cinema espressionista.
Contro
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Ritmo lento che può allontanare chi cerca un horror “facile”.
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Alcune sequenze eccessivamente teatrali.
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Meno accessibile rispetto a un horror commerciale.
Curiosità
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Willem Dafoe aveva già partecipato al mito di Nosferatu nel film L’ombra del vampiro (2000), dove interpretava l’attore che vestiva i panni del conte.
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Eggers ha dichiarato di lavorare a questa nuova versione da oltre dieci anni: era il suo progetto dei sogni.
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L’estetica si ispira non solo al cinema espressionista, ma anche alla pittura simbolista e romantica europea.