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Il Mostro (2025) – Una miniserie che sfida l’enigma del Mostro di Firenze

Il Mostro è la nuova miniserie diretta da Stefano Sollima, un racconto cupo e teso che riporta sullo schermo uno dei capitoli più inquietanti della cronaca nera italiana: gli omicidi del cosiddetto “Mostro di Firenze”. In quattro episodi intensi, la serie ricostruisce la lunga e tormentata indagine che, tra verità, depistaggi e ossessioni, ha segnato l’Italia dagli anni Sessanta agli Ottanta.
Il risultato è un prodotto televisivo ambizioso, che unisce la forza del true crime alla qualità del cinema d’autore.

Disponibile in streaming su Altadefinizione.

Trama (senza spoiler)

La storia prende il via nel 1982, quando una coppia viene uccisa in un’auto nei dintorni di Firenze. Da qui parte un’indagine che scava nel passato, riportando alla luce delitti simili risalenti al 1968.
La narrazione segue investigatori, magistrati, giornalisti e familiari, mostrando come l’inchiesta si intrecci con la vita quotidiana di una comunità sconvolta. Il mistero cresce di episodio in episodio, fino a toccare il cuore oscuro di una vicenda che ancora oggi non ha trovato una verità definitiva.

Temi principali

  • Il male quotidiano: la serie suggerisce che il vero “mostro” non è solo il killer, ma anche il silenzio, la paura e la complicità di chi ha preferito non vedere.

  • La memoria e il tempo: con il passare degli anni, la verità si frammenta e le testimonianze diventano sempre più incerte.

  • La giustizia imperfetta: Il Mostro esplora le crepe del sistema giudiziario e il peso morale delle indagini che si trascinano troppo a lungo.

  • La provincia italiana: più che una semplice ambientazione, la campagna toscana diventa un personaggio a sé, intrisa di bellezza e inquietudine.

Regia, cast e messa in scena

Sollima costruisce un racconto serrato e visivamente potente: la fotografia è cupa, sporca, con toni che richiamano il thriller e il noir. Le location reali toscane aggiungono autenticità e un senso di inquietudine palpabile.
Nel cast spiccano Marco Bullitta, Francesca Olia e Liliana Bottone, con interpretazioni intense e credibili. I personaggi non sono mai stereotipati, ma complessi, ambigui, spesso travolti da emozioni e ossessioni.
Ogni episodio mantiene un ritmo sostenuto, alternando momenti di introspezione psicologica a sequenze investigative di grande tensione.

Cosa funziona

  • Regia matura e visivamente curata.

  • Atmosfera autentica, sospesa tra cronaca e cinema.

  • Cast convincente e scrittura che evita i toni sensazionalistici.

  • Ritmo narrativo equilibrato e tensione crescente.

Cosa convince meno

  • Struttura narrativa non lineare che può confondere chi cerca una trama semplice.

  • Alcuni personaggi secondari restano sullo sfondo.

  • Mancanza di un finale risolutivo, coerente con la realtà ma potenzialmente frustrante.

  • Qualche scena cruda che può risultare disturbante per gli spettatori più sensibili.

Voto finale

7 / 10
Una miniserie elegante e inquietante che restituisce il clima di paura e mistero dell’Italia dell’epoca. Non priva di imperfezioni, ma intensa e ben recitata, Il Mostro si distingue come una delle migliori produzioni italiane recenti nel genere crime.


✅ Pro & ❌ Contro

Pro

  • Fotografia e regia di altissimo livello.

  • Cast solido e interpretazioni credibili.

  • Tono realistico e rispettoso dei fatti.

  • Narrazione che bilancia emozione e rigore.

Contro

  • Struttura complessa che richiede attenzione.

  • Finale aperto che può lasciare insoddisfatti.

  • Alcune sottotrame solo accennate.

  • Ritmo non sempre costante tra gli episodi centrali.


🎬 Curiosità

  • Il Mostro è stata girata in Toscana, nei luoghi reali in cui avvennero gli omicidi, per dare massimo realismo alla ricostruzione.

  • La miniserie è composta da quattro episodi da circa un’ora ciascuno.

  • La regia di Sollima conferma la sua capacità di raccontare il potere e la violenza con sguardo lucido, già visto in Gomorra e Romanzo Criminale.

  • Il titolo richiama non solo il “Mostro di Firenze”, ma anche la dimensione più ampia del male umano e sociale che pervade l’intera narrazione.