Immagina un giallo alla Agatha Christie, ma con un tocco di sarcasmo contemporaneo, un detective che parla con accento del Sud e una villa che sembra uscita da un romanzo gotico.
Ecco Cena con delitto – Knives Out, diretto da Rian Johnson, il film che nel 2019 ha resuscitato il genere del “whodunit” trasformandolo in qualcosa di fresco, intelligente e sorprendentemente divertente.
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Il delitto (e chi potrebbe averlo commesso)
L’inizio è classico: lo scrittore di romanzi gialli Harlan Thrombey viene trovato morto la mattina dopo la sua festa di compleanno. Tutti pensano a un suicidio, finché non arriva il detective privato Benoit Blanc (interpretato da un irresistibile Daniel Craig) — un uomo d’altri tempi, acuto e misterioso, ingaggiato da qualcuno di anonimo per indagare.
Attorno a lui, una famiglia di vipere: figli ingrati, nuore ambiziose, nipoti ipocriti e un testamento che manda tutti in crisi.
Tra loro spicca Marta Cabrera (Ana de Armas), l’infermiera personale di Harlan, troppo sincera per mentire… o forse no.
Il risultato? Un film che comincia come un giallo classico e si trasforma presto in un gioco psicologico pieno di colpi di scena, ironia e satira sociale.
Perché funziona così bene
Rian Johnson non si limita a omaggiare i gialli di una volta: li ribalta.
Ogni personaggio è una caricatura del privilegio americano, e il mistero diventa uno specchio per la società contemporanea: classismo, ego, eredità, potere e bugie.
La regia è elegante e teatrale, la sceneggiatura un orologio svizzero: ogni dialogo è un indizio, ogni battuta nasconde un coltello pronto a colpire.
La fotografia, curata e calda, trasforma la villa Thrombey in un personaggio a sé, labirintica e piena di segreti.
E poi c’è lui: Benoit Blanc, moderno Hercule Poirot con carisma da rockstar. Daniel Craig, lontano dall’austerità di James Bond, regala un’interpretazione magnetica e ironica che da sola vale il prezzo del biglietto.
Cast e performance
Un ensemble perfetto:
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Daniel Craig – Benoit Blanc, il detective che parla come un filosofo del Sud.
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Ana de Armas – Marta, l’infermiera che non può mentire (letteralmente).
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Chris Evans – Ransom, il nipote ribelle e affascinante.
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Jamie Lee Curtis, Michael Shannon, Toni Collette – ognuno perfetto nel ruolo del parente tossico.
Ognuno interpreta la propria maschera con gusto teatrale, contribuendo a un equilibrio raro tra dramma e commedia.
Cosa funziona (e cosa no)
| ✅ Cosa brilla | ❌ Cosa punge un po’ |
|---|---|
| Sceneggiatura brillante e coerente, piena di twist intelligenti. | La seconda metà rallenta leggermente dopo la rivelazione principale. |
| Daniel Craig e Ana de Armas: duo perfetto. | Alcune battute sociali risultano un po’ didascaliche. |
| Cast corale impeccabile e ben diretto. | Se ti aspetti un giallo “puro”, potresti trovare troppa ironia. |
| Regia e fotografia eleganti, ritmo impeccabile. | Il finale, pur efficace, lascia un filo di nostalgia per il mistero classico. |
Voto finale
8,7 / 10
Knives Out è un giallo moderno con l’anima del passato: acuto, ironico e perfettamente costruito.
Un film che dimostra come si possa parlare di eredità, ipocrisia e morale usando il linguaggio dell’intrattenimento di lusso.
È insieme Agatha Christie e Succession, con un pizzico di Clue e tanto stile A24.