Immagina un mondo in cui la decisione più intima — diventare genitore — non ti appartiene più davvero. Il film The Assessment ci conduce proprio lì: in un futuro prossimo dove la riproduzione è controllata, selezionata, sorvegliata. Non è una sfida casuale: è un test, e il tempo per superarlo è limitato.
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Trama
Mia e Aaryan sono una coppia laureata, stimata e desiderosa di avere un figlio. Vivono in un ambiente protetto, in un mondo post-catastrofe dove risorse e futuro sono razionati. Per accedere al diritto di avere un bambino devono passare sette giorni sotto osservazione, con un valutatore che vive con loro e valuta ogni gesto, ogni parola, ogni tentativo di costruire una famiglia.
Quello che sembrava un test formale si trasforma in un incubo psicologico: il protocollo è rigido, le regole cambiano, la fiducia reciproca vacilla. Mia e Aaryan scopriranno che il vero esame non è la genitorialità: è la propria identità, il potere del controllo e quanto siamo pronti a rinunciare per “essere approvati”.
Temi principali
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Controllo sociale e riproduzione: il diritto di essere genitori diventa un privilegio da meritare.
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Aspettative vs realtà: la perfezione apparente della coppia nasconde fragilità che emergono sotto stress.
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Identità e ruolo: diventare genitore è più che un titolo: è una trasformazione, e non tutti sono pronti.
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Sopravvivenza e privilegio: in un mondo post-catastrofe, chi può avere un figlio è già fortunato… ma è anche più vulnerabile.
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Esame continuo: la sorveglianza non è solo esterna, ma interna: ci si valuta l’un l’altro, ci si auto-valuta.
Produzione, cast e scenografia
Diretto da Fleur Fortuné al suo lungometraggio d’esordio, il film propone una visione stilizzata ma non distante: ambienti minimalisti, domo protettiva, tecnologia che pare sedatrice ma è coercitiva.
Il cast è composto da Elizabeth Olsen (Mia), Himesh Patel (Aaryan) e Alicia Vikander (Virginia, la valutatrice). Le loro performance trainano il film: Olsen e Patel nel ruolo dei “normali” che resistono al sistema; Vikander nella figura fredda che distribuisce potere.
La scenografia e la fotografia sono uno degli elementi più solidi: il contrasto tra interni protetti e l’esterno degradato suggerisce fortemente l’idea di un mondo diviso tra “chi può” e “chi non può”.
Cosa funziona
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Idea forte e originale: l’esame per diventare genitori come lente sulla società e sul controllo.
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L’ambientazione distopica è ben calibrata: abbastanza estraniante da inquietare, ma abbastanza realistica da risultare credibile.
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Le interpretazioni sono di livello: il conflitto interiore dei personaggi è ben reso.
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Gli elementi visivi e stilistici aiutano a costruire una tensione sottile che cresce gradualmente.
Cosa lascia perplessi
| ✅ Pro | ❌ Contro |
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| Concept audace e provocatorio. | Alcuni passaggi narrativi richiedono saltare distrattamente — il mondo non è sempre spiegato fino in fondo. |
| Ambientazione visivamente solida e inquietante. | Il ritmo cala in certi momenti centrali; la suspense altalenante. |
| Interpretazioni convincenti dei protagonisti. | Il finale può lasciare aperte troppe domande per chi ama la “chiusura”. |
| Tematica attuale e riflessiva (riproduzione, controllo sociale). | Alcuni elementi restano più accennati che pienamente sviluppati: il “come” della distopia resta sullo sfondo. |
Voto finale
7,2 / 10
The Assessment è un film che ti fa pensare, che ti fa domande scomode e ti trascina in un mondo che inquieta perché non sembra tanto “altro” dal nostro.
Non è perfetto: un ritmo più sostenuto, qualche spiegazione in più e qualche subplot meno nebuloso avrebbero aiutato. Ma nel complesso è un’opera solida, con ambizione e stile.
Conclusione
Se ti interessa una distopia elegante, psicologica, che esplora il tema della genitorialità, del potere e del controllo — questo film è per te.
Se invece cerchi un’azione visiva esplosiva o un thriller con colpi di scena continui, probabilmente resterai un po’ “fuori tempo”.
In ogni caso: preparati a essere valutato… e a valutare.