Con Ikusagami – Last Samurai Standing, la piattaforma Netflix porta sullo schermo un racconto audace, sanguigno e visivamente potente: ambientata nella tarda era Meiji del Giappone, la serie mette in campo 292 samurai che partecipano a un gioco mortale con in palio 100 miliardi di yen. Il sito di partenza è il tempio Tenryū-ji di Kyoto, e da lì inizia una marcia verso Tokyo fatta di tradimenti, alleanze spezzate e colpi di katana.
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Il protagonista, Junichi Okada nei panni di Shujiro Saga, è un samurai che non combatte per gloria ma per salvare la moglie e il figlio malati. In un mondo dove l’onore è sull’orlo dell’estinzione e la tradizione vacilla davanti al nuovo ordine, la serie esplora cosa succede quando i guerrieri diventano pedine di un gioco spietato.
Trama e tematiche
La struttura è semplice solo in apparenza: ogni samurai riceve un “tag” di legno e deve sottrarlo agli altri per avanzare verso Tokyo. Chi perde il tag, o si ferma lungo il percorso, rischia la morte. Ma dietro la competizione si nasconde molto di più: l’obsolescenza del sistema dei samurai, la modernità che avanza, la disperazione degli sconfitti e la domanda: “Cos’è un guerriero quando non ci sono più battaglie da onorare?”.
La serie non è solo azione: è una riflessione sul tempo che passa, sul valore dell’identità in un’epoca di cambiamento e sulla sopravvivenza intesa non solo come scampo fisico ma come mantenimento del proprio codice morale.
Cosa funziona
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Estetica e azione di alto livello: le scene di combattimento, le ambientazioni d’epoca e la cura visiva conferiscono grande impatto.
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Tema forte e originale: trasporre la fine della classe samurai in un gioco mortale dà nuova linfa al genere.
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Personaggio di Shujiro Saga interessante: non solo spada e sangue, ma motivazioni personali che costruiscono empatia.
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Produzione mozzafiato: cast vasto, ambientazione imponente, tecniche miste tra tradizione e modernità.
Cosa convince meno
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Intensità disomogenea: alcune puntate mantengono una tensione altissima, altre rallentano in modo evidente.
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Complessità della trama elevata: tra numerosi personaggi e sottotrame, chi non è abituato ai giochi di sopravvivenza potrebbe perdersi.
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Tono molto crudo: se siete in cerca di una storia più lirica o tradizionale sui samurai, questo approccio “gioco mortale” potrebbe risultare troppo spinto.
Valutazione finale
Ikusagami – Last Samurai Standing è una serie ambiziosa che unisce tradizione storica e format moderno in un mix a volte rischioso, ma spesso vincente.
Se siete pronti per un samurai che non è eroe canonico, ma sopravvissuto, e un gioco dove l’onore è una risorsa sempre più rara, questa è una visione che vale la pena.
Voto: 7,5 / 10
Pro e Contro
| Pro | Contro |
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| Grande impatto visivo e action | Rallentamenti nel ritmo narrativo |
| Tema originale e potente | Trama complessa con molti personaggi secondari |
| Personaggio principale con motivazione umana | Approccio molto crudo, non per tutti |
| Produzione di alto livello e ambientazione curata | Alcune derive verso il “gioco mortale” che possono allontanare i puristi |
Curiosità
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Il titolo originale giapponese è 「イクサガミ」 (Ikusagami) e la serie è basata sul ciclo di romanzi di Shōgo Imamura.
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La serie debutta il 13 novembre 2025 su Netflix in tutto il mondo.
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La produzione ha richiesto oltre 300 costumi e la messa in scena di combattimenti massivi con centinaia di comparse.
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Il protagonista Junichi Okada ha assunto anche il ruolo di coreografo delle scene d’azione, rendendo l’impegno fisico elevatissimo.