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HIM: horror sportivo e ossessione per la grandezza

  • Categoria dell'articolo:Recensioni film

HIM è un film che combina sport estremo e horror psicologico per raccontare fino a dove può spingersi chi desidera diventare il più grande di tutti i tempi. Diretto da Justin Tipping e prodotto dalla casa di Jordan Peele, il film ambienta la settima arte dentro un compound isolato, dove un giovane talento del football viene “addestrato” dal suo idolo per diventare l’erede del successo… a qualunque costo.

La tensione è costante, il fisico è messo a dura prova, l’identità sfuma: HIM mostra la celebrità come un labirinto di sangue, fame e illusioni. Non è solo un thriller sportivo, è una metafora feroce di cosa succede quando il gioco non si ferma più.

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Trama e tematiche

Il protagonista, Tyriq Withers nel ruolo di Cameron “Cam” Cade, giovane promessa del football americano, viene selezionato per un addestramento segreto dal leggendario quarterback Marlon Wayans interpreta Isaiah White, idolatrato e in declino. Cam accetta di allenarsi in un’enorme villa-campo isolato, lontano dal mondo. Lì scoprirà che l’addestramento non è solo fisico, ma mentale, ritualistico, forse sinistro: sangue, maschere, contratti occulti, sacrifici.

I temi principali del film sono:

  • Il desiderio di essere il “GOAT” (Greatest Of All Time) e ciò che comporta.

  • Il culto della prestazione e il corpo come strumento/merce.

  • La perdita dell’innocenza e del sé in nome del successo.

  • La manipolazione, la subcultura dello sport come religione, il confine tra idolatria e incubo.

La grandezza diventa ossessione, la vittoria una trappola. Il film si muove nell’ombra di quello che dovrebbe essere “la gloria” per sondare ciò che resta quando tutto è costruito per vincere.


Cosa funziona

  • Performance intense: Tyriq Withers regge bene il peso del ruolo protagonista, Marlon Wayans sorprende come figura tanto carismatica quanto inquietante.

  • Idea originale: pochi film combinano horror psicologico e sport d’élite con questa ferocia e spunto metaforico.

  • Atmosfera inquietante: la location isolata, i rituali strani, le maschere e il corpo che soffre danno al film una carica che va oltre il semplice thriller sportivo.

  • Messaggio provocatorio: il film solleva domande sul prezzo della vittoria e il vuoto che può esserci dietro una splendida carriera.


Cosa convince meno

  • Scarsa coerenza narrativa: alcune svolte (rituali, sovrannaturali) risultano confuse o poco sviluppate, perdendo parte dell’impatto emotivo.

  • Ritmo disomogeneo: il film alterna momenti di forte tensione e dramma ad altri che sembrano filler.

  • Accessibilità limitata: se non si è interessati al mondo del football o del thriller psicologico, alcune scelte stilistiche possono risultare difficili da digerire.

  • Personaggi secondari poco sfruttati: molti personaggi vengono accennati e poi lasciati da parte, il che riduce lo spessore emotivo.


Valutazione finale

HIM è un film audace che osa parlare di sport, successo e ossessione in una chiave horror—una combinazione non comune. Non è perfetto, ma ha forza, ambizione e una visione forte.
Se siete pronti a un’esperienza che mescola adrenalina, paura e riflessione, vale la pena vederlo.
Voto: 7 / 10


Pro e Contro

Pro Contro
Idea originale e provocatoria Trama che a tratti perde in coerenza
Interpretazioni solide Ritmo altalenante e qualche momento “vuoto”
Atmosfera forte e inquietante Temi forti ma accessibilità non garantita per tutti
Messaggio sul prezzo della vittoria Alcuni personaggi poco approfonditi

Curiosità

  • Il titolo originale del progetto era “Goat” (Greatest Of All Time), prima di venire cambiato in HIM.

  • La produzione è della Monkeypaw Productions, casa di Jordan Peele.

  • Il film è stato girato in New Mexico, con alcune location che evocano la solitudine e l’isolamento del compound del protagonista.

  • Oltre all’horror, il film fa da specchio alla cultura sportiva d’élite — un contesto spesso poco esplorato in chiave horror.