In un futuro molto vicino, un evento climatico estremo trasforma una grande area urbana sudcoreana in una trappola mortale. Piogge incessanti, dighe al collasso e infrastrutture inadeguate mettono la popolazione di fronte a una catastrofe senza precedenti. Mentre l’acqua sale, un gruppo eterogeneo di personaggi cerca di sopravvivere, affrontando non solo la furia della natura, ma anche scelte morali difficili, egoismi e sacrifici inevitabili.
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Recensione
The Great Flood si inserisce nel filone dei disaster movie con una forte impronta contemporanea: il cambiamento climatico non è solo lo sfondo, ma il vero motore narrativo. La Corea del Sud dimostra ancora una volta di saper gestire produzioni ambiziose, soprattutto sul piano tecnico. Le sequenze dell’inondazione sono spettacolari, ben girate e spesso immersive, con effetti visivi convincenti che reggono il confronto con produzioni hollywoodiane ben più costose.
Il problema emerge quando si va oltre la superficie. La sceneggiatura fatica a dare profondità ai personaggi: molti archetipi sono già visti, e alcune scelte emotive risultano forzate, soprattutto nei momenti in cui il film cerca di “commuovere a tutti i costi”. Il ritmo è altalenante: la prima parte costruisce bene la tensione, mentre la sezione centrale tende a ripetersi, diluendo l’impatto della minaccia.
Dove il film funziona meglio è nella rappresentazione del caos collettivo: panico, disinformazione, collasso delle istituzioni e reazioni umane credibili. Meno efficace invece il messaggio finale, piuttosto esplicito e poco sottile, che rischia di sembrare una lezione morale più che una conclusione naturale del racconto.
Nel complesso, The Great Flood è un film che colpisce per lo spettacolo visivo e l’attualità del tema, ma lascia la sensazione di un’occasione solo parzialmente sfruttata sul piano narrativo ed emotivo.
Voto finale
★★★☆☆ (6,5/10)
✅ Pro e ❌ Contro
Pro
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Effetti speciali di alto livello
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Atmosfera tesa e realistica nelle scene di massa
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Tema attuale e rilevante
Contro
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Personaggi poco approfonditi
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Ritmo irregolare nella parte centrale
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Messaggio finale troppo didascalico
Curiosità
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Il film è stato girato utilizzando un mix di set allagati reali e CGI avanzata, riducendo l’uso del green screen nelle scene più ravvicinate.
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La produzione si è avvalsa di consulenti climatici per rendere plausibili gli scenari di collasso urbano mostrati nel film.
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È uno dei titoli coreani più costosi mai prodotti direttamente per Netflix.