Kevin è un bambino di otto anni, vivace e insofferente alla sua numerosa famiglia. Dopo l’ennesimo litigio, una serie di disattenzioni porta a un errore clamoroso: Kevin viene dimenticato a casa mentre tutti partono per le vacanze di Natale. Quello che all’inizio sembra un sogno di libertà si trasforma presto in una sfida, quando due maldestri ladri prendono di mira la sua abitazione.
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Mamma, ho perso l’aereo è uno di quei film che hanno superato il concetto stesso di “commedia natalizia”, diventando un rito collettivo. A distanza di oltre trent’anni, il film continua a funzionare grazie a un equilibrio quasi perfetto tra slapstick, comicità crudele e cuore.
La prima parte costruisce con intelligenza il contesto familiare, rendendo Kevin antipatico quanto basta da risultare credibile e umano. Quando il film resta finalmente “solo”, trova la sua vera identità: un playground comico in cui la casa diventa un campo di battaglia e l’ingegno infantile si trasforma in arma. Le gag sono memorabili, fisiche, spesso spietate, e ancora oggi sorprendono per quanto siano esplicite per un film destinato a tutta la famiglia.
Ma Mamma, ho perso l’aereo non è solo trappole e risate. Sotto la superficie c’è un racconto sul bisogno di appartenenza, sulla paura di crescere e sull’importanza della famiglia, anche quando è rumorosa e imperfetta. Il film riesce a commuovere senza diventare melenso, soprattutto nel suo atto finale.
Certo, rivisto oggi mostra anche i suoi limiti: alcune dinamiche sono figlie del loro tempo, la totale assenza di tecnologia rende la premessa ormai poco plausibile e la violenza slapstick, se presa alla lettera, sfiora l’assurdo. Ma è proprio questa esagerazione a renderlo immortale.
Un classico vero, non per nostalgia, ma per efficacia narrativa.
Voto finale
★★★★☆ (8,5/10)
✅ Pro e ❌ Contro
Pro
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Gag iconiche e ancora efficaci
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Perfetto equilibrio tra comicità e sentimento
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Ritmo impeccabile e altissima rigiocabilità
Contro
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Premessa oggi poco credibile
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Violenza slapstick estremizzata
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Personaggi adulti volutamente caricaturali
Curiosità
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Molte trappole sono state coreografate come vere scene da stunt, con tempi comici studiati al millimetro.
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Il film ha generato diversi sequel, ma nessuno è riuscito a replicarne l’impatto culturale.
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È considerato uno dei film natalizi più trasmessi di sempre in televisione.