Al centro di Cashero c’è un uomo comune che scopre di poter ottenere abilità fuori dal normale attraverso il denaro. Ogni spesa, ogni transazione, ogni scelta economica ha conseguenze fisiche e morali. In una società dove il valore delle persone sembra sempre più legato al conto in banca, il protagonista si ritrova intrappolato in un sistema che promette potere ma chiede un prezzo sempre più alto.
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La Corea del Sud continua a dimostrarsi uno dei laboratori narrativi più interessanti della serialità contemporanea, e Cashero ne è un esempio emblematico. La serie parte da un’idea semplice ma efficace: trasformare il capitalismo in un vero e proprio superpotere. Non si tratta però di un racconto supereroistico classico, bensì di una satira amara mascherata da action drama.
I primi episodi colpiscono per il tono ironico e per la capacità di rendere visivamente astratti concetti economici. Il denaro diventa energia, status, arma. Il protagonista è volutamente ordinario, quasi anonimo, e proprio per questo funziona come specchio di una generazione schiacciata da debiti, aspettative sociali e precarietà.
Con il procedere della stagione, però, Cashero mostra anche i suoi limiti. La metafora, inizialmente brillante, viene ribadita più volte senza evolvere davvero, e alcune sottotrame sembrano allungate per esigenze di durata più che per reale necessità narrativa. L’azione è ben coreografata, ma non sempre memorabile, mentre i personaggi secondari restano spesso abbozzati.
Il vero punto di forza resta il sottotesto sociale: la serie parla di disuguaglianza, ossessione per il successo e alienazione urbana con un linguaggio accessibile, senza mai risultare completamente didascalica. Non tutto funziona, ma l’ambizione è evidente e coerente con la tradizione coreana di racconti critici travestiti da intrattenimento.
Cashero non è una serie perfetta, ma è sicuramente una di quelle che lasciano qualcosa allo spettatore, soprattutto se si è disposti a guardare oltre l’azione.
Voto finale
★★★☆☆ (7/10)
✅ Pro e ❌ Contro
Pro
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Idea di base originale e attuale
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Forte critica sociale integrata nella trama
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Buon equilibrio iniziale tra ironia e dramma
Contro
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Metafora ripetuta e poco sviluppata nel lungo periodo
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Personaggi secondari poco incisivi
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Ritmo irregolare nella seconda metà
Curiosità
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La serie è stata accolta con interesse per il modo in cui rappresenta visivamente concetti economici astratti.
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Cashero si inserisce nel filone coreano di opere che criticano il capitalismo estremo attraverso generi popolari.
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Il titolo gioca volutamente sull’ambiguità tra “cash” e “hero”, riassumendo perfettamente il tema centrale della serie.