After the Hunt – Dopo la caccia è un film che prende ambientazione e spunti molto attuali — ambiente accademico d’élite, questioni di potere, privilegio, mobilità sociale e accuse di molestie — e li trasporta in un thriller intellettuale diretto da Luca Guadagnino.
La protagonista, Alma Olsson (interpretata da Julia Roberts), è una stimata professoressa a Yale che vede la sua vita professionale e privata andare in pezzi quando una sua studentessa brillante la accusa di non aver agito correttamente nei confronti di un collega. Da quel momento tutto è in gioco: reputazione, amicizie, carriera, ma anche verità e menzogna.
Il film non è un thriller convenzionale: è più un dramma psicologico che chiedere alla spettatrice e allo spettatore di riflettere su ciò che vediamo, ciò che crediamo e ciò che nascondiamo.
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Trama e tematiche
La vicenda inizia nel 2019: Alma rientra al lavoro dopo un congedo, e tanto lei quanto il collega Hank Gibson sono in lizza per diventare ordinari. Durante una cena tra amici e colleghi si instilla un conflitto: Maggie, la giovane dottoranda di Alma, accusa Hank di molestie. Alma, divisa tra la lealtà verso il collega, la protezione della studentessa e la conservazione della propria carriera, viene trascinata in un vortice che la costringe a guardare al proprio passato e alle proprie scelte.
Temi centrali:
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Il potere accademico e il privilegio sociale.
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Le dinamiche di accusa, vittima e colpevole.
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La verità come costruzione e manipolazione.
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Il prezzo del silenzio e la fragilità della reputazione.
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Il passare del tempo: un epilogo ambientato nel 2025 testimonia quanto poco cambia e quanto si cambia.
L’ambientazione accademica non è solo sfondo, ma un campo di battaglia morale ed etico, dove tutto è misurato, comparato e vulnerabile.
Cosa funziona
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Julia Roberts in uno dei suoi ruoli più intensi: la sua Alma è complessa, affascinante e al tempo stesso smarrita.
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Tema sociale attuale e urgente: il film affronta questioni che risuonano nel presente — molestie, potere, gerarchie, reputazione — senza essere banale.
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Tensione morale più che fisica: si predilige lo sguardo, l’attesa, la minaccia silenziosa rispetto al colpo di scena facile.
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Ambientazione e stile: Yale, ambienti eleganti, dialoghi raffinati, un’atmosfera sofisticata che intriga.
Cosa convince meno
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Trama non sempre limpida: alcune svolte, motivazioni e passaggi emotivi restano ambigui e lasciano lo spettatore in sospeso.
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Ritmo intermittente: momenti di grande tensione seguiti da fasi più lente che possono far perdere il coinvolgimento.
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Personaggi secondari poco sfruttati: mentre alcuni protagonisti sono ben tratteggiati, altri restano sullo sfondo.
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Aspettative da thriller “forte” non sempre soddisfatte: chi cerca un vero e proprio film d’accusa o scandalo potrebbe trovarlo più controllato del previsto.
Valutazione finale
After the Hunt è un film che stimola, che provoca e che non cerca risposte semplici.
Non è perfetto, e forse non vuole esserlo: è un lavoro sul dubbio, sulla colpa non dichiarata e sulle intenzioni nascoste.
Se siete in cerca di un thriller accademico sofisticato, che unisce introspezione e tensione morale, vale sicuramente l’attenzione.
Voto: 7,5 / 10
Pro e Contro
| Pro | Contro |
|---|---|
| Performance forte e sfaccettata di Julia Roberts | Trama con zone d’ambiguità e qualche passaggio oscuro |
| Temi rilevanti e contemporanei | Ritmo che cala in alcuni momenti |
| Ambientazione e stile visivo raffinati | Alcuni personaggi secondari poco definiti |
| Tensione morale e dramma interiore | Meno “scandalo” visibile rispetto a quanto promesso dal trailer |
Curiosità
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Il film è stato girato tra Londra e l’Università di Cambridge, pur ambientato a Yale.
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Il regista Luca Guadagnino ha dichiarato che pur essendo spesso etichettato come “già” #MeToo, lui considera il film più come una indagine sul potere e sulla verità che non come un manifesto.
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Il titolo “Dopo la caccia” richiama la sensazione che, a volte, la caccia al colpevole è finita… ma il costo per chi è rimasto è ancora da pagare.
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Il montaggio, gli ambienti e la colonna sonora creano un senso di precisione accademica capace di ribaltare in “zona di battaglia morale” un campus universitario.