I Segreti di Silente è il capitolo che doveva rimettere in carreggiata la saga after-Harry Potter.
Doveva chiarire, intensificare, sorprendere.
Ci riesce… a metà.
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Il film riprende il conflitto tra Albus Silente e Gellert Grindelwald, due ex amanti diventati nemici destinati allo scontro politico e personale.
L’idea è forte: una guerra fredda magica fatta di alleanze, tradimenti, sguardi e colpi di bacchetta.
Il problema è che, nel mezzo, viene infilata una quantità di trame parallele che rendono difficile affezionarsi davvero a qualcosa.
Newt Scamander, teoricamente protagonista della saga, continua a essere un personaggio adorabile ma sempre più di contorno.
Il film è chiaramente interessato a Silente, al suo passato e alla sua ambiguità morale — e su questo funziona bene.
Jude Law dà a Silente carisma, malinconia e un’umanità che mancava ai capitoli precedenti.
Il Grindelwald interpretato da Mads Mikkelsen è invece un villain glaciale, elegante, pericoloso senza teatrini, più credibile e inquietante della versione precedente.
Il problema strutturale della saga
Il film prova a fare troppe cose:
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essere un prequel politico
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essere un film d’avventura per famiglie
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essere un dramma romantico represso
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essere un blockbuster magico
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essere un capitolo di transizione
E nei momenti migliori quasi ci riesce.
Nei momenti peggiori, soffoca sotto il proprio peso.
La parte politica del mondo magico è interessante, soprattutto l’idea delle elezioni truccate e della manipolazione collettiva.
La parte sugli “animali fantastici”, invece, sembra un’aggiunta per rispettare il titolo: carina, ma poco integrata nella trama principale.
La magia c’è, ma si sente meno la meraviglia
Visivamente il film è curato: duelli eleganti, ambientazioni globali, creature ben animate.
Manca però quel senso di stupore, di scoperta, di novità che aveva reso il primo Animali Fantastici così affascinante.
Il tono è più cupo, più maturo, più “politico”.
Bello per certi versi, ma meno emozionante.
Cosa funziona
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Jude Law e Mads Mikkelsen: Silente e Grindelwald finalmente convincenti.
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L’approccio più politico al mondo magico.
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Alcune sequenze visive davvero notevoli.
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Miglior bilanciamento rispetto al caos del secondo film.
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Il gruppo di Newt resta simpatico e affiatato.
Dove inciampa
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Newt sempre più marginale nella sua stessa saga.
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Trama troppo piena di sottotrame e personaggi.
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Rivelazioni non così “sconvolgenti” come promesso.
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Magia spettacolare ma poca meraviglia emotiva.
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Ritmo disomogeneo, con un finale che lascia il fiato corto ma non la mente piena.
Valutazione finale
Animali Fantastici 3 – I Segreti di Silente è un film migliore del secondo, più solido, più chiaro, più maturo.
Non riesce però a tornare ai livelli del primo capitolo, né a dare a questa saga un’identità forte e definita.
È un film godibile, affascinante a tratti, sorretto da due interpretazioni splendide…
ma che vive in un limbo: troppo grande per essere semplice avventura, troppo dispersivo per essere un grande dramma.
Voto: 7 / 10
Pro e Contro
| Pro | Contro |
|---|---|
| Silente e Grindelwald carismatici | Newt sempre più sacrificato |
| Ottima atmosfera politica | Trama sovraccarica |
| Sequenze visive di livello | Poche emozioni “magiche” |
| Villain più credibile | Alcuni personaggi inutilizzati |
| Migliore del capitolo precedente | Nessun vero colpo di scena |
Curiosità
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Il film rielabora completamente il tono del precedente per correggere la direzione narrativa della saga.
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Mads Mikkelsen non imita il precedente Grindelwald: crea un personaggio nuovo, più realistico e inquietante.
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Le creature magiche sono meno numerose ma integrate in momenti chiave (una su tutte: il Qilin).
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È il capitolo che approfondisce più di tutti la psicologia e la storia familiare di Silente.