Il ritorno del cult anni ’80 di Tim Burton è finalmente arrivato! Se sei un fan di lunga data o un nuovo spettatore,
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Altadefinizione, il film celebra e rinnova lo spirito della commedia dark di Tim Burton.
Il ritorno di un cult con nuove aggiunte
Beetlejuice Beetlejuice ci riporta nella cittadina di Winter River con il tocco inconfondibile di Tim Burton. Dall’apertura del film, con la musica incalzante di Danny Elfman e l’atmosfera gotica, capiamo subito che questo sequel è un sentito omaggio al pubblico che ha amato il primo capitolo. Michael Keaton riprende il ruolo del protagonista, mentre Winona Ryder torna nei panni di Lydia Deetz. Le new entry, tra cui Jenna Ortega, Willem Dafoe e Monica Bellucci, arricchiscono il cast, aggiungendo freschezza alla narrazione.
Una trama più elaborata
Il film esplora l’evoluzione dei personaggi iconici come Lydia, ora madre di una ragazza di nome Astrid, interpretata da Jenna Ortega. La nuova generazione di Deetz scopre il plastico dei Maitland e si ritrova invischiata nel mondo del soprannaturale, portando al ritorno di
Beetlejuice. Tuttavia, questa volta l’antieroe interpretato da Michael Keaton deve affrontare una sfida inedita: la sua ex moglie Delores, l’unica capace di spaventarlo. La trama si sviluppa su più linee narrative, a tratti eccessivamente elaborate, che faticano a trovare il giusto equilibrio, soprattutto nel secondo atto.
Un sequel tra omaggio e evoluzione
Nonostante alcune debolezze nella sceneggiatura,
Beetlejuice Beetlejuice riesce a mantenere la sua identità come commedia macabra, tipica di Tim Burton. Il film riesce a bilanciare l’omaggio al passato con un’evoluzione dei personaggi, mantenendo un tono giocoso e dark che farà la felicità dei fan di lunga data. Si percepisce la mano di un Burton maturo, che riflette sui suoi vecchi personaggi con una nuova prospettiva, aggiungendo profondità alle loro storie senza tradire lo spirito originale.
Iconografia e momenti cult
L’originale
Beetlejuice è un film iconico, con scene che sono rimaste nella storia del cinema, come l’indimenticabile cena/ballo. Questo sequel cerca di riprodurre quella stessa magia e, anche se non sempre riesce a rivaleggiare con l’impatto del primo film, ci sono comunque momenti memorabili. Un esempio è la sequenza con Monica Bellucci, un omaggio di Burton alla sua attuale compagna, che si candida a diventare virale su piattaforme come TikTok. Il gran finale, una cerimonia ritmata dalla musica, è un altro momento clou che riporta lo spettatore all’atmosfera irresistibile del primo
Beetlejuice.
Conclusioni
Beetlejuice Beetlejuice è un film che riesce a soddisfare le aspettative dei fan, nonostante qualche difetto nella struttura narrativa. Tim Burton omaggia il suo lavoro degli anni ’80, rimanendo fedele all’estetica dark e surreale che lo ha reso famoso. Il cast originale, capitanato da Michael Keaton e Winona Ryder, si unisce a nuove figure come Jenna Ortega, creando un mix di vecchio e nuovo che funziona. Sebbene ci siano alcune incertezze nella scrittura, soprattutto nella parte centrale del film,
Beetlejuice Beetlejuice è una commedia dark che diverte e commuove, rievocando le emozioni del primo capitolo.
Perché ci piace
- L’estetica inconfondibile di Tim Burton, sempre affascinante.
- Il ritorno del cast originale, con Michael Keaton e Winona Ryder in testa.
- Le nuove aggiunte al cast, che arricchiscono la trama.
- Alcune sequenze potenzialmente iconiche, che potrebbero diventare cult.
Cosa non va
- Alcune storyline non sono ben sviluppate.
- Problemi di equilibrio tra i personaggi vecchi e nuovi.