A 36 anni dal cult originale, Beetlejuice Beetlejuice riporta sullo schermo Michael Keaton nei panni del bio-esorcista più scatenato del cinema. Ambientato nella casa dei Deetz a Winter River, il film segue Lydia Bart Deetz, ora star di un talk show paranormale, che si ritrova a dover affrontare fantasmi, segreti di famiglia e… sua figlia, Astrid, che accidentalmente riapre un varco nell’aldilà.
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Un sequel vestito di ricami nostalgici
Tim Burton costruisce un mondo artigianale: effetti fisici, animatronics, una regia stilizzata e un cast brillante che include Winona Ryder, Catherine O’Hara, Jenna Ortega e Willem Dafoe. Le scene si susseguono tra momenti ironici, musical surreali e umorismo dark: un’occasione perfetta per ritrovare quel gusto bizzarro e gotico che aveva fatto grande il film del 1988.
Dove il passato e il presente si scontrano
Il film è in gran parte un trip nostalgico. I riferimenti al passato ci sono tutti, così come i richiami visuali alla prima pellicola. Tuttavia, l’intreccio è affollato: sub-trame, personaggi e scene d’effetto si accumulano, rischiando di disperdere l’attenzione e smorzare il ritmo.
Cosa funziona
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Atmosfera Burton al massimo: ironia macabra, scenografie eccentriche e un’estetica artigianale che parla al cuore dei fan.
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Cast solido: Keaton rimane un carburante esplosivo, Ryder imprime calore malinconico, Ortega offre energia giovane e sincera.
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Momenti visivi memorabili: effetti stop-motion, paradossi esistenziali e creature affascinanti.
Dove inciampa
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Sovraccarico narrativo: troppe trame si intrecciano senza trovare pieno sviluppo.
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Umorismo a tratti forzato: la moltiplicazione di battute e gag smorza la tensione originale.
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Personaggi secondari sacrificati: alcuni volti iconici compaiono senza un arco chiaro che li renda memorabili.
Bilancio finale
Beetlejuice Beetlejuice è un sequel fatto con amore per il passato, ma che paga lo scotto dell’ambizione. Lo spettacolo visivo e il tono dark invitano alla visione, ma la densità narrativa frena l’incisività emotiva. Un’esperienza da fan, più che da film indipendente — godibile, rumorosa e perfetta per Halloween.
Il nostro voto
★★★☆☆ 3 su 5
Un voto per il cuore gotico, le performance iconiche e la regia visionaria… ma anche per la sensazione che a volte “meno sarebbe bastato”.
Pro & Contro
Aspetti positivi | Aspetti negativi |
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Atmosfera burtoniana fedele e artigianale | Trama sovraffollata e poco coerente |
Cast affiatato e iconico | Umorismo irriverente ma a volte eccessivo |
Effetti visivi e creature memorabili | Personaggi secondari scarsamente sviluppati |