Un treno proiettile. Una valigetta misteriosa. Un gruppo di assassini con obiettivi contrastanti e nessuna voglia di collaborare.
Bullet Train è tutto questo, ma anche molto di più: un action movie dal ritmo vorticoso che unisce humour, violenza e un’estetica da graphic novel, senza mai prendersi troppo sul serio.
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Azione frenetica e personaggi sopra le righe
Il film è ambientato quasi interamente su un treno superveloce in viaggio tra Tokyo e Kyoto, trasformato in un’arena claustrofobica dove ogni carrozza nasconde una nuova minaccia.
Il protagonista, un Brad Pitt in forma smagliante e sorprendentemente autoironico, interpreta un sicario sfortunato, deciso a rientrare in pista con una missione apparentemente semplice: recuperare una valigetta.
Quello che segue è un turbinio di incontri/scontri con personaggi eccentrici, ciascuno dotato di un background bizzarro e motivazioni ambigue. L’approccio ai combattimenti è creativo, spesso coreografico, quasi teatrale, e mai gratuito.
Una regia che osa e si diverte
David Leitch, già regista di Atomic Blonde e Deadpool 2, costruisce un film che strizza l’occhio tanto al cinema d’azione orientale quanto al western urbano.
La regia è dinamica, piena di trovate visive, giochi temporali, split screen, flashback fulminei e didascalie in sovrimpressione. Tutto contribuisce a creare una narrazione frastagliata ma perfettamente leggibile.
Il rischio di eccesso è dietro l’angolo, ma Leitch riesce a mantenere il controllo, evitando che lo stile prevalga sul senso.
Il tono: violento, ma sempre sopra le righe
Nonostante le scene d’azione siano spesso brutali, il film non cede mai al realismo crudo.
L’ironia è il vero motore narrativo, e smorza qualsiasi tensione. Non si ride solo per le battute, ma per l’assurdità delle situazioni, per la leggerezza con cui i personaggi si muovono anche quando tutto crolla attorno a loro.
Questa combinazione di violenza estetizzata e leggerezza narrativa può non piacere a tutti, ma rappresenta il tratto distintivo del film.
Bullet Train è puro intrattenimento? Sì, ma non solo
Sotto la superficie patinata, Bullet Train è anche un gioco sul destino, sulla casualità degli eventi e sulle conseguenze delle proprie scelte.
Certo, non si tratta di un film che vuole far riflettere a lungo. Ma dentro il suo caos controllato, riesce a costruire una storia coerente, con un finale che chiude bene ogni sottotrama e lascia spazio a un sorriso soddisfatto.
Bullet Train è uno di quei film da gustare come un drink ghiacciato in piena estate: veloce, colorato, divertente.
Non reinventa il genere, ma lo celebra con intelligenza e uno stile inconfondibile. Un viaggio ad alta velocità che vale il prezzo del biglietto.