Jaco van Dormael ci porta in un viaggio surreale ma toccante attraverso la storia di una divinità lontana dall’essere perfetta e di una umanità alla ricerca della felicità, nonostante tutto. Ambientato in una Bruxelles lontana dalle cartoline turistiche, il film sfida i paradigmi tradizionali offrendo una riflessione profonda sulla società patriarcale e sulle dinamiche familiari.
La vita sotto il giogo di un Dio “balordo”
Immaginare Dio come un essere spregevole che si diverte a provocare sofferenze è un’idea tanto audace quanto provocatoria. La rappresentazione di una divinità così meschina pone questioni inquietanti sull’origine delle nostre disgrazie e sulla natura stessa del divino.
La rivincita femminile in un mondo divino
La scelta di fare di Ea, una bambina coraggiosa e piena di speranza, e di sua madre, figure chiave per la redenzione dell’umanità, è un forte messaggio di empowerment femminile. Queste figure femminili incarnano la possibilità di un mondo migliore guidato da valori di empatia e comprensione.
Gli apostoli della vita quotidiana
I sei neo-apostoli, selezionati da Ea nel suo viaggio terreno, rappresentano una variegata umanità con le sue fragilità e i suoi desideri nascosti. La loro trasformazione grazie al segreto della propria morte è una potente metafora del vivere appieno il momento presente.
La colonna sonora dell’anima
La capacità di Ea di ascoltare la “musica dell’anima” delle persone che incontra aggiunge un tocco di magia al film, arricchendo la narrazione e offrendo una nuova dimensione di comprensione dei personaggi. Questi brani musicali diventano il leitmotiv delle loro storie personali, trasformando momenti ordinari in esperienze profondamente significative.
Conclusioni
‘Dio esiste e vive a Bruxelles’ è un film che sa essere leggero e profondo al tempo stesso, mescolando commedia e dramma per riflettere sui grandi temi della vita, della morte e della ricerca della felicità.
Nonostante possa apparire come una critica acida alla religione e alle sue istituzioni, il film riesce a mantenere un approccio equilibrato, invitando alla riflessione piuttosto che al giudizio. La rivelazione che il paradiso, nonostante tutto, possa trovarsi sulla Terra, è una speranza che il film lascia accesa nel cuore degli spettatori.
In definitiva, ‘Dio esiste e vive a Bruxelles’ si distingue per la sua capacità di trattare temi profondi con leggerezza e umorismo, rendendolo un’opera unica nel suo genere. La visione di questo film non solo intrattiene, ma apre anche porte su nuove prospettive di pensiero, dimostrando che cinema e filosofia possono viaggiare insieme, mano nella mano.
Se siete alla ricerca di una visione che vi lasci qualcosa in più, che stimoli la mente e il cuore, allora fatevi un regalo e guardate ‘Dio esiste e vive a Bruxelles’. Sarà un’esperienza che non dimenticherete facilmente.
