Il vampiro più famoso della letteratura torna sullo schermo con un approccio diverso: non solo terrore e sangue, ma desiderio, memoria e malinconia. Questo è Dracula – L’amore perduto, diretto da Luc Besson, che trasporta il conte Vlad in un viaggio lungo secoli, spinto dal ricordo della sua sposa e dal tormento della dannazione eterna.
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Trama
Siamo in Transilvania, XV secolo: il principe Vlad vive un amore profondo e totale con la sua consorte Elisabeta. Ma durante una battaglia egli la perde tragicamente — e in un colpo di rabbia contro Dio rinnega la propria fede, uccide un prete e diventa vampiro. Condannato all’immortalità, Vlad attraversa i secoli in cerca della reincarnazione della sua amata.
Nel XIX secolo a Parigi, il giovane avvocato Jonathan Harker entra nel castello del conte per affari immobiliari e scopre un essere consumato dal dolore e dalla speranza. Vlad, affascinato da una donna che somiglia alla sua Elisabeta, decide che è giunto il momento di tentare un nuovo inizio.
Tra ombre, invocazioni, battaglie e baci rubati, la storia mescola gotico, romanticismo e tragedia.
Temi principali
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Amore e eternità: quando l’unica costante è il ricordo che fa male.
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Colpa e redenzione: diventare mostro per amore non significa cessare di sentire.
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Identità e reincarnazione: chi siamo quando gli anni non contano più?
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Sogno, mito e spettacolo: Besson trasforma il vampiro in figura romantica più che carnefice.
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Tempo e memoria: il passato non passa, si accumula e consuma.
Produzione, cast e messa in scena
Diretto da Luc Besson, il film vanta un cast internazionale: Caleb Landry Jones è il Vlad tormentato, affiancato da Zoë Bleu, Matilda De Angelis, Christoph Waltz.
La scenografia alterna la Transilvania medievale a una Parigi ottocentesca decadente. La fotografia è sontuosa, la colonna sonora di Danny Elfman accompagna ogni svolta con un passo di valzer oscuro.
Durata circa 129 minuti, distribuito in Italia a fine ottobre 2025.
Cosa funziona e cosa meno
| ✅ Punti di forza | ❌ Limiti |
|---|---|
| Riflessione romantica sul mito di Dracula: un approccio più profondo. | L’horror puro è marginale: chi lo cercava potrebbe rimanere deluso. |
| Aspetto visivo barocco e gotico ben curato: scenografie, costumi, estetica. | Alcune scene risultano troppo citazioniste rispetto ai classici del vampiro. |
| Interpretazioni solide: Jones regge il dolore eterno, De Angelis sorprende nel ruolo chiave. | Ritmo a tratti altalenante: la seconda parte perde un po’ del fuoco iniziale. |
| Besson reinventa il genere puntando su sentimento, mito e stile. | Per chi ama la tensione horror classica, l’accento sul romanticismo può risultare troppo edulcorato. |
Voto finale
7,4 / 10
Dracula – L’amore perduto non è il solito film di vampiri. È una tragica ballata sull’amore che non muore, una visione elegante e sofferta del mito.
Non perfetto, ma ambizioso.
Perfetto per chi vuole un Dracula che ama più di quanto desideri distruggere.