La serie segue Marie Moreau (Jaz Sinclair), capace di manipolare il sangue, e un gruppo di studenti che tra feste, competizioni e poteri fuori controllo scoprono che dietro la facciata patinata della Vought si nascondono esperimenti, segreti e corruzione. È un coming-of-age? Sì, ma immerso in un bagno di sangue, satira feroce e tanta ironia nera.
Punti di forza
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Continuità con The Boys: stesso stile, stessa crudeltà, stesso cinismo, ma con un tocco più giovanile.
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Cast giovane ma convincente: Jaz Sinclair, Chance Perdomo e Lizze Broadway danno vita a personaggi tormentati e mai banali.
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Satira sempre pungente: la critica al potere, al marketing, ai social e al culto della fama è portata all’estremo.
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Effetti e azione: violenti, spettacolari, mai gratuiti: servono a mostrare quanto sia fragile la linea tra eroismo e mostruosità.
Limiti
Non tutto scorre alla perfezione: il ritmo a volte rallenta, alcune sottotrame sembrano più filler che necessarie e il linguaggio volutamente esagerato può risultare respingente per chi non ama lo stile “alla The Boys”. Ma è proprio quell’eccesso a essere il marchio di fabbrica.
Pro & Contro
✔️ Pro | ❗ Contro |
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Spin-off che mantiene lo spirito di The Boys | Alcuni episodi calano di intensità |
Cast giovane e ben caratterizzato | Violenza e linguaggio non per tutti |
Satira feroce su potere e fama | Alcune sottotrame meno incisive |
Effetti e azione di alto livello |
Valutazione: ★★★★☆ (4/5)
Impressione finale
Gen V è molto più di un semplice spin-off: è una serie che riesce a reggersi sulle proprie gambe, esplorando temi di potere, identità e corruzione attraverso lo sguardo di una nuova generazione di super. Non tutti gli episodi brillano allo stesso modo, ma la miscela di violenza, satira e dramma giovanile funziona. Per i fan di The Boys è un must, per gli altri un buon punto d’ingresso nell’universo Vought.