Il film Oldboy, diretto da Park Chan-wook, è una delle opere più intense e disturbanti del cinema contemporaneo. Si tratta di un thriller coreano uscito nel 2003 che esplora l’ossessione, la vendetta e il dolore in modo brutale e senza compromessi.
Il Sesto Senso è uno di quei film che restano impressi per anni, non solo per il celebre colpo di scena finale, ma per l’atmosfera inquieta, malinconica e profondamente umana che lo attraversa.
Diretto da M. Night Shyamalan nel 1999, il film racconta l’incontro tra Malcolm Crowe, uno psicologo infantile in crisi personale, e Cole, un bambino di nove anni segnato da un segreto terribile: “Vedo la gente morta”.
L’opera combina thriller psicologico, dramma intimista e sovrannaturale in un equilibrio che ancora oggi rare volte è stato replicato.
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Trama e tematiche
Malcolm Crowe, brillante psicologo, cerca di aiutare Cole, un bambino introverso e tormentato da visioni inquietanti. Il tema centrale non è il “fantasma” in sé, ma il trauma, la solitudine e il bisogno disperato di essere ascoltati.
Il film parla di paura, ma non solo: affronta il lutto, la comunicazione tra genitori e figli, il senso di colpa e la possibilità di redenzione.
Shyamalan costruisce una narrazione lenta ma carica di tensione emotiva, in cui ogni dettaglio – anche il più insignificante – ha un peso preciso.
Cosa funziona
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Haley Joel Osment straordinario: la sua interpretazione è tra le migliori mai viste da un attore bambino; autentica, intensa e credibile.
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Atmosfera unica: il film unisce malinconia, mistero e inquietudine con una delicatezza rara.
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Il twist finale: un colpo di scena intelligente, non fine a sé stesso, che ridefinisce l’intero film e ne amplifica il significato.
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Bruce Willis in una delle sue performance più misurate: lontano dagli action, qui è empatico, fragile e sorprendente.
Cosa convince meno
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Ritmo lento: chi è abituato ai thriller moderni potrebbe trovarlo poco dinamico.
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Alcune scene melodrammatiche: a volte il film indulge in un sentimentalismo un po’ marcato.
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Rivedibilità legata al twist: dopo aver scoperto il finale, la seconda visione perde parte dell’effetto sorpresa (anche se si scoprono nuovi dettagli).
Valutazione finale
Il Sesto Senso è un classico moderno, un film che ha lasciato un’impronta indelebile nel cinema thriller e nell’immaginario collettivo.
Toccante, inquietante e costruito con intelligenza, resta una pietra miliare degli anni ’90 e una delle opere migliori di Shyamalan.
Voto: 9 / 10
Pro e Contro
| Pro | Contro |
|---|---|
| Interpretazione magistrale di Osment | Ritmo lento per alcuni spettatori |
| Atmosfera intensa e malinconica | Tendenza al melodramma in certi momenti |
| Twist finale iconico | Minore impatto alla seconda visione |
| Regia pulita ed emotivamente efficace | Pochi personaggi davvero approfonditi |
Curiosità
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La frase “I see dead people” è entrata nella cultura pop mondiale.
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Il film ottenne sei nomination agli Oscar, tra cui miglior film e miglior sceneggiatura.
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Shyamalan ha costruito la narrazione lasciando indizi visivi sparsi per tutto il film, molti dei quali emergono solo alla seconda visione.
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La fotografia usa spesso toni freddi e il colore rosso come simbolo del confine con il mondo dei morti.