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Joker: Folie à Deux (2024) – recensione del sequel audace che unisce musical e follia condivisa

  • Categoria dell'articolo:Recensioni film

In Joker: Folie à Deux, seguiamo Arthur Fleck (Joaquin Phoenix) mentre attende il processo all’Arkham State Hospital. Nel corso delle sue sedute musicali incontra Lee Quinzel (Lady Gaga), una compagna di cella ossessionata da lui. Tra loro nasce una relazione intensa che trasforma la follia in duetto emotivo, mentre il sistema giudiziario e una Gotham logorata dallo spettacolo mediatico orchestrano uno scenario da tragedia metropolitana.

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I due artisti del disordine

Phoenix regala una performance portatrice di ossessione e follia, mentre Gaga, nei panni di Harley, incarna un personaggio seducente e contraddittorio. Tuttavia, la chimica tra i due fatica a emergere con forza, e le sequenze musicali – spesso staccate dalla narrativa – contribuiscono più a interromperla che a sostenerla.

Musica, tribunale e declino morale

Il film mescola musical, dramma giudiziario e teatro psicologico: i brani del Great American Songbook e musical fantasy emergono per esprimere i turbamenti interiori dei protagonisti. Il risultato è una visione cerebrale e stilizzata, ma anche distante e frammentata. Le sezioni in tribunale, lente e conflittuali, spezzano spesso il ritmo, lasciando poco spazio all’emozione.

Cosa funziona

  • Ambizione generica: l’idea di collegare musica, follia e tribunale è concettualmente interessante.

  • Estetica curata: costumi e ambientazioni trasudano uno stile oscuro ma raffinato.

  • Good performances: Phoenix e Gaga dimostrano impegno e presenza scenica.

Dove inciampa

  • Tono discorde: l’ibrido musical-courtroom risulta narrativamente sbilanciato.

  • Piani musicali deboli: scena dopo scena, mancano la leggerezza e l’energia necessarie.

  • Scarsa chimica tra protagonisti: il rapporto Arthur-Lee non convince fino in fondo.

  • Trama sottosviluppata: il contorno giudiziario e psicologico resta piatto e poco incisivo.

Bilancio finale

Joker: Folie à Deux è un sequel coraggioso, pensato per spezzare le aspettative. Purtroppo il mix tra musical, dramma e follia psicologica diventa spesso stanco e disomogeneo. Sebbene esteticamente rigido e visivamente preciso, il film manca di impatto emotivo e narrativo. Da vedere per chi cerca un esperimento ambizioso – ma preparati a rimanere freddo rispetto all’epico impatto del primo.

Il nostro voto

★★☆☆☆ 2 su 5
Un sequel commerciale con grandi promesse estetiche, ma privo di coerenza e potenza emotiva. L’esperimento non convince.


✅ Pro & ❌ Contro

Aspetti positivi Aspetti negativi
Ideazione tematica coraggiosa e inusuale Musical e dramma giudiziario vincolano il ritmo
Costumi, musica e scenografie ricercate Scarsa empatia col protagonista, relazione fiacca
Phoenix e Gaga si impegnano con intensità Narrazione frammentata, tensione emotiva debole