La trama è semplice, quasi archetipica: un gruppo selezionato viene spedito su un’isola remota per recuperare materiale genetico da creature preistoriche ancora vive, evolutesi liberamente dopo i disastri dei film precedenti. Ma non tutto va come previsto. Ovviamente.
Trama e atmosfera
In un’epoca in cui i dinosauri non sono più solo un problema da contenere, ma potenzialmente una risorsa biologica da sfruttare, un team misto – tra militari, scienziati e outsider – viene inviato in una ex base della InGen. Qui vivono ancora liberi T-Rex, Mosasauri e nuovi ibridi come il D‑Rex, predatori intelligenti e letali.
La tensione cresce tra sequenze notturne nella giungla, attacchi improvvisi e riferimenti visivi al primo Jurassic Park. Ma non aspettarti riflessioni filosofiche o sottigliezze: La Rinascita punta tutto sulla spettacolarità e su un tono volutamente “giocattoloso”. È un film che sa di popcorn, fanghiglia, ruggiti e corse disperate.
Cast in forma, anche senza pretese
Scarlett Johansson guida il gruppo nel ruolo di Zora Bennett, ex agente diventata esperta in recupero biologico. Il suo personaggio, carismatico e tagliente, tiene in piedi molte delle sequenze più intense del film. Al suo fianco troviamo Mahershala Ali, solido e intenso come sempre, nel ruolo di un ex militare taciturno con conti in sospeso con il passato. Completano il cast Jonathan Bailey come paleontologo nerd e impacciato, e una famiglia “civile” coinvolta suo malgrado negli eventi, forse l’anello più debole nella scrittura dei personaggi.
Tutti fanno il loro, nessuno eccelle, ma nel contesto di un film che vuole intrattenere più che stupire, va più che bene così.
Cosa funziona davvero
Effetti speciali concreti
Uno degli aspetti più apprezzabili è il ritorno massiccio agli animatronics: i dinosauri non sono solo CGI, ma veri e propri modelli meccanici, palpabili, sporchi, reali. Un dettaglio che conferisce al film un’anima quasi “artigianale”, in netto contrasto con l’iper-realismo digitale degli ultimi anni.
Ritmo e tensione costante
La pellicola non ha tempi morti: ogni 5-10 minuti c’è un pericolo, una svolta o un confronto con un predatore. Non c’è spazio per la noia, anche se a volte la coerenza narrativa viene sacrificata in favore del ritmo.
Lode al B‑movie
Lo spirito generale del film è quello di un B‑movie ben fatto: non si prende troppo sul serio, non cerca premi né applausi. Vuole solo farci divertire. E ci riesce.
Cosa invece non convince
Trama troppo lineare
La sceneggiatura è funzionale ma non sorprende mai. I colpi di scena si vedono arrivare con largo anticipo, e alcune scelte dei personaggi risultano al limite dell’irrazionale.
Arco familiare debole
La sottotrama dedicata alla famiglia dispersa sull’isola sembra messa lì per allungare il brodo e strizzare l’occhio a un pubblico più giovane. Peccato, perché rallenta il tono e crea un contrasto con l’anima più grezza del film.
Bilancio finale
Jurassic World – La Rinascita non è un capolavoro, ma nemmeno prova a esserlo. È un film d’avventura che riporta i dinosauri al centro, abbracciando il proprio spirito da blockbuster estivo senza ambizioni alte. Ha ritmo, tensione e qualche bella scena d’azione. Il tutto confezionato con una regia dinamica e un’estetica che strizza l’occhio ai fan storici.
Chi cerca un’esperienza raffinata o un’evoluzione del franchise potrebbe restare deluso. Chi invece vuole semplicemente godersi un’ora e mezza di corse, fauci e nostalgia, troverà pane per i suoi denti.
Il nostro voto
★★★☆☆ 3 su 5
Un film onesto, imperfetto ma godibile. Un ritorno alle origini… ma con i denti ben affilati.