Con La società della neve, il regista spagnolo J.A. Bayona racconta una delle storie di sopravvivenza più incredibili del XX secolo: quella del volo uruguaiano 571, precipitato sulle Ande nel 1972 con a bordo una squadra di rugby e i loro amici.
Il film, prodotto da Netflix e candidato all’Oscar 2024, non è solo un racconto di tragedia e resistenza fisica, ma soprattutto una riflessione profonda sulla natura umana, sulla comunità e sul senso del sacrificio.
Disponibile per lo streaming in alta definizione 4K
Nel 1972 un aereo partito da Montevideo e diretto in Cile si schianta tra le Ande, lasciando i pochi sopravvissuti intrappolati a più di 3.500 metri di altitudine, circondati da neve, vento e freddo estremo.
Senza cibo né mezzi di comunicazione, il gruppo deve affrontare il dolore, la fame e il gelo, imparando a contare l’uno sull’altro per sopravvivere.
Con il passare dei giorni, ogni decisione diventa una questione di vita o di morte, fino al gesto estremo – e reale – che renderà famosa questa storia: il ricorso all’antropofagia per non soccombere.
Ma La società della neve non si concentra sul macabro: Bayona sceglie di raccontare la dignità e la solidarietà che nascono in mezzo alla tragedia, il legame umano che tiene vivi i protagonisti quando tutto il resto è perduto.
Temi principali
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Sopravvivenza e solidarietà: il film mette in luce come la vita si regga solo sulla cooperazione e sulla fiducia reciproca.
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Etica e morale: l’inevitabile scelta dei protagonisti solleva domande profonde su cosa significhi essere umani.
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Corpo e spirito: il film esplora la fragilità fisica e la forza mentale, la volontà di vivere oltre ogni limite.
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Comunità come salvezza: la “società” del titolo è quella dei superstiti che riscoprono valori primari come empatia, coraggio e sacrificio.
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Fede e speranza: non tanto religione, quanto la convinzione che la vita meriti di essere protetta, anche a costo di tutto.
Regia, cast e messa in scena
J.A. Bayona firma una regia potente, realistica e rispettosa. La fotografia di Pedro Luche immerge lo spettatore nel bianco accecante delle Ande, trasmettendo isolamento e spiritualità.
Il cast, composto principalmente da attori uruguaiani e argentini poco noti, dona autenticità e naturalezza. Tra i più intensi spiccano Enzo Vogrincic Roldán (Numa), Agustín Pardella, Matías Recalt e Tomas Wolf.
Il film evita la spettacolarizzazione della tragedia, puntando su un tono sobrio e introspettivo. Ogni scelta visiva è al servizio della storia: i silenzi, gli sguardi, il respiro nel freddo diventano linguaggio.
Le scene del disastro e della sopravvivenza sono girate con un realismo impressionante ma mai gratuito: la violenza è sempre filtrata dal rispetto per le vittime.
Cosa funziona e cosa no
| ✅ Pro | ❌ Contro |
|---|---|
| Regia straordinaria di Bayona, intensa ma rispettosa. | Ritmo lento nella parte centrale, può risultare pesante per chi cerca azione costante. |
| Fotografia mozzafiato e realismo visivo assoluto. | Alcuni personaggi secondari restano appena abbozzati. |
| Cast autentico, interpretazioni credibili e sincere. | Tono costantemente drammatico, poca varietà emotiva. |
| Trattamento etico e umano del tema, senza sensazionalismi. | Durata (oltre due ore) che può stancare i meno pazienti. |
| Potente riflessione sulla sopravvivenza e la solidarietà. | Non adatto a chi non tollera scene di forte impatto emotivo. |
Voto finale
9 / 10
La società della neve è un film che travalica il genere “disastro” per diventare una meditazione sull’essere umano. J.A. Bayona firma un’opera toccante, impeccabile dal punto di vista tecnico e commovente sul piano umano.
È una storia di dolore, ma anche di luce; di perdita, ma soprattutto di rinascita collettiva. Un film che resta nella memoria e nel cuore.
🎬 Curiosità
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Il film è tratto dal libro omonimo di Pablo Vierci, scritto in collaborazione con i veri sopravvissuti.
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È stato girato in gran parte sulle montagne della Sierra Nevada (Spagna) e in Cile, con temperature reali sotto zero.
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I sopravvissuti reali hanno partecipato come consulenti, garantendo accuratezza nei dettagli.
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È stato selezionato come film rappresentante della Spagna agli Oscar 2024 ed è arrivato nella cinquina finale come Miglior film internazionale.
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Bayona ha definito il film come “una storia sull’amore più che sulla morte”.