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Mickey 17: la fantascienza filosofica e spettacolare di Bong Joon-ho

  • Categoria dell'articolo:Recensioni film

Con Mickey 17, Bong Joon-ho torna alla fantascienza e lo fa con il suo stile inconfondibile: ambizioso, stratificato, provocatorio. Tratto dal romanzo Mickey7 di Edward Ashton, il film segna l’ennesima prova di forza creativa del regista di Parasite, capace di coniugare satira sociale, tensione esistenziale e un immaginario visivo che non smette mai di sorprendere. Al centro, un Robert Pattinson duplice e magnetico, che dà volto — anzi, volti — a un protagonista diviso letteralmente tra vita e morte. Disponibile in streaming 4k gratis su Altadefinizione Premium.

Una trama (apparentemente) semplice ma ricca di domande

In un futuro non troppo lontano, Mickey è un “sacrificabile”: un essere umano mandato a compiere missioni troppo pericolose per chiunque altro, perché può essere clonato e rimpiazzato ogni volta che muore. Ma quando qualcosa va storto, e due versioni di Mickey si trovano a coesistere, la faccenda si complica.

Da qui parte un intreccio che alterna commedia nera, azione, filosofia e critica sociale. Bong non si accontenta di raccontare una storia di fantascienza: esplora il valore dell’identità, la natura dell’autocoscienza e il prezzo dell’obbedienza in un mondo dove la vita umana è ridotta a mera funzione.

Robert Pattinson e la molteplicità dell’essere

Pattinson è chiamato a interpretare più versioni dello stesso personaggio — e lo fa con intelligenza e ironia. Il suo Mickey è stanco, disilluso, ma anche curioso, sensibile, sarcastico. In questa molteplicità c’è tutta la poetica del film: cosa ci rende davvero noi stessi? Siamo solo la somma dei nostri ricordi? Dei nostri errori?

L’attore britannico dimostra ancora una volta di essere uno degli interpreti più eclettici della sua generazione, muovendosi con disinvoltura tra introspezione e momenti di puro surreale.

Un mondo sci-fi originale e stratificato

Visivamente, Mickey 17 è un tripudio di invenzioni: Bong costruisce un mondo che sembra un incrocio tra retrofuturismo e distopia burocratica. Le scenografie sono dettagliatissime, i costumi richiamano culture diverse, e ogni ambiente ha una logica propria, funzionale al racconto. Non c’è niente di gratuito, e ogni elemento visivo contribuisce a rafforzare l’idea di un futuro alienante ma profondamente umano.

La regia è elegante, mai frenetica: Bong lascia che sia la narrazione a guidare la macchina da presa, con scene che alternano momenti intimi ad altri di pura epicità.

Un equilibrio tra spettacolo e pensiero

Ciò che rende Mickey 17 speciale è la sua capacità di intrattenere senza rinunciare alla complessità. È un film che si interroga sull’individualismo, sul ruolo dell’essere umano in un sistema che lo tratta come un pezzo intercambiabile. Ma lo fa senza pedanteria, con ironia e uno sguardo che abbraccia sia il dramma che l’assurdo.

La colonna sonora, discreta ma evocativa, accompagna perfettamente il tono cangiante del film, e il montaggio riesce a tenere insieme più linee narrative senza mai disorientare.

Perché consigliamo Mickey 17?

Consigliamo Mickey 17 perché è una delle opere sci-fi più originali e significative degli ultimi anni. Bong Joon-ho riesce ancora una volta a sorprendere, combinando critica sociale e spettacolo, riflessione filosofica e intrattenimento puro. È un film che non ha paura di essere complesso, ma sa anche come affascinare chi guarda.

Se amate la fantascienza che fa riflettere, i protagonisti non convenzionali e i registi che sanno reinventare i generi, Mickey 17 è una visione imperdibile.

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