“Mother’s Day”, la recensione: mai sottovalutare il potere di una madre. Un film polacco recentemente approdato nel catalogo Netflix, dove una madre con un passato da agente segreto deve salvare il figlio che non ha mai conosciuto, rapito da criminali spietati.
La Protagonista: Nina
Non è una coincidenza che la protagonista si chiami Nina, proprio come il personaggio interpretato da Bridget Fonda nel film “Nome in codice: Nina” (1993), un remake del cult senza tempo “Nikita” (1990) di Luc Besson. Ci troviamo davanti ad un’ennesima eroina d’azione, determinata a far prevalere la giustizia e a proteggere i suoi cari, pur celando la sua vera identità.
La Trama di Mother’s Day
La trama di Mother’s Day è incentrata su Nina, un’ex agente segreta delle forze speciali NATO, che ha dovuto ricominciare da zero e crearsi una nuova identità dopo che il suo team è stato dissolto senza tanti complimenti. Costretta ad abbandonare il suo passato travagliato, la donna ha anche dovuto dare in adozione il suo neonato, frutto dell’amore con un collega scomparso. Questo figlio, Max, è cresciuto con i genitori adottivi che appartengono all’élite politica della città. Nina non ha mai perso contatto con lui, sebbene il ragazzo ignori la sua esistenza. Quando Max viene rapito da un’organizzazione criminale intenzionata a ricattare i suoi genitori, Nina decide di agire per salvarlo. La protagonista si ritrova così coinvolta in un intricato e torbido complotto con alcuni dei più potenti gangster locali, e dovrà utilizzare le sue incredibili abilità da spia per uscirne il più rapidamente possibile.
Dinamica e Ironia di Mother’s Day
La vera essenza del film si evidenzia fin dal breve prologo, quando Nina affronta un gruppo di teppisti che stanno molestando due ragazze. L’ironia sul carattere unico di questa donna si manifesta quando lei usa oggetti come buste della spesa, uova, carote e utensili da cucina per sconfiggere i suoi avversari. Questo elemento enfatizza come la sua natura violenta coesista con la sua identità di donna tuttofare. Un tono autoironico inserito in un contesto che ha poco o nulla di comico, e che si prende molto sul serio nel suo aspetto melodrammatico.
Il Successo di Mother’s Day su Netflix
Mother’s Day, una produzione polacca, si colloca in un genere ormai consolidato, con donne forti – vere eroine – che non hanno nulla da invidiare ai loro colleghi maschi, impegnate in combattimenti corpo a corpo e sparatorie in sequenza. Non è un caso che il film sia arrivato su Netflix poco dopo la festa della mamma, seguendo l’onda del recente successo di “The Mother” (2023) con Jennifer Lopez, con cui condivide numerose idee.
Conclusioni e Verdetto
Mother’s Day è un film d’azione che non suscita né infamia né lode, più a suo agio nell’azione che quando cerca di costruire una trama complessa, oscillando tra il suo tono (melo)drammatico e un’ironia sinistra nel trattamento dei personaggi secondari. Tuttavia, è un film indubbiamente destinato ai veri appassionati del genere.
Perché ci piace La regia solida, anche se non particolarmente originale. Agnieszka Grochowska si distingue nel ruolo della protagonista, soprattutto nelle scene di combattimento corpo a corpo.
Cosa non va La sceneggiatura è ricca di cliché e sembra troppo derivativa. Equilibrio incerto tra toni e atmosfere.