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Murdaugh – Morte in famiglia: quando il privilegio diventa veleno

La serie Murdaugh – Morte in famiglia, adattamento del famoso podcast Murdaugh Murders, non è un semplice racconto criminale: è l’analisi implacabile di un sistema che credeva di essere immune. Al centro sta Alex Murdaugh (Jason Clarke) e la moglie Maggie (Patricia Arquette). Vivono in South Carolina con ricchezza e prestigio, impero legale e influenza. Ma basta un incidente in barca che coinvolge il figlio Paul — e la facciata inizia a incrinarsi.

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La notte del 7 giugno 2021 è linfa narrativa della storia. Paul e Maggie vengono trovati uccisi nell’azienda di famiglia, Moselle, e Alex sostiene di aver trovato i corpi. Ma qualcosa non torna: dati telefonici e prove video dimostrano che Alex è stato vicino all’azione. Da lì, la serie si allarga: frodi finanziarie, insabbiamenti, una rete di omissioni e segreti che da decenni gravano sulla contea.

La grandezza del racconto sta nel mostrare il potere come malattia lenta. Non serve che un uomo impugni una pistola: le grandi armi sono le istituzioni, gli avvocati, le relazioni, i legami di fiducia corrotti. E quando queste crollano, restano polvere, silenzio, lacrime mai confessate.


🔍 Perché la serie funziona — e dove inciampa

La scrittura di Death in the Family (titolo originale) è stratificata: alterna interviste, ricostruzioni in soggettiva, momenti di cronaca e flashback che fanno emergere pezzo dopo pezzo la rete oscura dei Murdaugh. Questo rende la visione affascinante, perché ogni episodio svela qualcosa che ribalta le certezze.

In particolare, il cast è una delle forze principali: Clarke incarna Alex con una forza ambigua e minacciosa; Arquette dà spessore a Maggie, figura chiave nei silenzi e nei gesti compromessi. Brittany Snow nei panni della giornalista Mandy Matney è l’occhio esterno che scandaglia i misteri con ostinazione; il personaggio funge quasi da corda tesa tra spettatore e fatti.

Eppure, non tutto fila perfettamente. A volte i ritmi rallentano, la mole di personaggi secondari e sottotrame può confondere, e l’esposizione appare evidente: certe informazioni vengono spiegate anziché lasciate insinuarsi. Quando la serie cerca il momento emotivo forte, a tratti vacilla nel non voler esagerare — effetto che rende alcuni momenti meno incisivi di quanto dovrebbero essere.


✔️ Pro & ❌ Contro

✔️ Punti di forza ❗ Limiti
Cast solido e credibile, con presenze carismatiche Ritmo altalenante fra episodi
Narrazione stratificata che monta la tensione Sovrabbondanza di sottotrame può distrarre
Tema del potere e del privilegio ben indagato Alcuni dialoghi didascalici o esplicativi
Approccio che non edulcora la realtà Momenti emotivi che non esplodono come sperato

Valutazione: ★★★★☆ (4/5)