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Nobody Wants This – Una rom-com moderna tra podcast, rabbino e amore interconfessionale

Nobody Wants This è una freschissima rom-com targata Netflix che unisce ironia, cuore e dinamiche reali: al centro troviamo Joanne, conduttrice di un podcast sulle relazioni, e Noah, un rabbino – due mondi apparentemente distanti che si incontrano e si scontrano. Con Kristen Bell e Adam Brody nei ruoli principali, la serie mescola leggerezza e riflessione su temi adulti, contemporanei e inter-culturali.

Disponibile in streaming su Altadefinizione.

La prima stagione introduce Joanne, agnostica, libera, divertente ma alle prese con una vita sentimentale complicata, e Noah, rabbino giovane, serio, reduce da una lunga relazione tradizionale. I due si incontrano casualmente e scatta immediata chimica. Mentre Joanne è impegnata con il suo podcast sulle relazioni (insieme alla sorella Morgan), Noah deve gestire aspettative familiari, obblighi religiosi e una comunità che lo osserva.
La stagione segue il loro avvicinamento: bacino iniziale, consapevolezza delle differenze – Joanne che teme di non essere adatta alla vita di rabbino, Noah alle prese con il compromesso tra fede e desiderio. Le famiglie entrano in gioco, il mondo del podcasting di Joanne e quello del tempio di Noah si scontrano, e la stagione si chiude con la decisione di Joanne: lei dichiara di non essere pronta a convertirsi solo per lui, ma Noah la insegue, convinto che la loro relazione meriti di essere.


Trama della Stagione 2

La seconda stagione riprende da dove si era interrotta la prima: Joanne e Noah ora stanno insieme, ma le sfide reali ora iniziano sul serio. Joanne deve capire cosa significhi stare accanto a un rabbino – tra tradizione, comunità e identità – e Noah deve confrontarsi con le implicazioni della sua carriera, del ruolo che vorrebbe avere e del fatto che sta davvero scegliendo l’amore rispetto ai vincoli. Allo stesso tempo, nuovi personaggi entrano in scena: amici, famiglie allargate, tentazioni, dubbi e cambiamenti. La stagione esplora dunque la vita di coppia nel “dopo” dell’innamoramento, le insicurezze che emergono quando si deve costruire insieme e le contraddizioni che restano.


Temi principali

  • Fede vs. agnosticismo: due visioni del mondo che convivono, si interrogano, ambiscono a trovare un equilibrio.

  • Amore in età adulta: non più “primi amori”, ma relazioni che implicano storia, paure, carriera, identità.

  • Mondo digitale e relazioni reali: il podcast di Joanne come specchio delle moderne complicazioni amorose.

  • Famiglia e comunità: non solo la coppia, ma il contesto che condiziona, supporta o ostacola.

  • Crescita personale e di coppia: capire dove finisce l’amore e dove inizia il compromesso, quanto si può cambiare e quanto restare se stessi.


Regia, cast e messa in scena

Kristen Bell e Adam Brody mostrano ottima chimica: la commedia funziona nei momenti leggeri e solidarizza nei tratti più seri. Il cast di supporto – sorella Morgan, la famiglia di Noah, gli amici – aggiunge spessore. La sceneggiatura riesce a essere brillante e sincera, senza essere banale. Visivamente la serie è leggera, moderna, centrata soprattutto sui dialoghi, gli interni urbani di Los Angeles, i momenti “dietro le quinte” del podcast, e gli spazi comunitari del tempio.


Cosa funziona

  • La premessa originale e ben eseguita: rom-com + interazione culturale/religiosa.

  • Personaggi credibili, dialoghi vivaci e situazioni che sembrano “vere”.

  • Temi maturi affrontati con leggerezza: non solo risate, ma anche riflessione.

  • Buon equilibrio tra commedia, romanticismo e momento “dramma leggero”.


Cosa lascia perplessi

  • Alcuni momenti narrativi appaiono prevedibili o scontati: la struttura rom-com classica riaffiora.

  • La profondità di certe questioni viene in parte trattata lateralmente: ad esempio la conversione, la comunità religiosa, a volte restano sullo sfondo.

  • Per lo spettatore che non ha familiarità con i riferimenti culturali o religiosi, alcune dinamiche potrebbero risultare meno immediatamente comprensibili.

  • La seconda stagione ha la sfida di “cosa succede dopo l’innamoramento”, e questo può essere meno elettrizzante di un inizio.


Voto finale

8 / 10
Una serie che sa intrattenere, emozionare e far riflettere. Nobody Wants This non è perfetta, ma è sicuramente una delle migliori rom-com recenti nate per lo streaming: elegante, moderna, divertente e con qualcosa di autentico da dire.


✅ Pro & ❌ Contro

Pro

  • Premessa originale e ben sviluppata.

  • Ottima chimica tra i protagonisti.

  • Temi contemporanei e maturi trattati con leggerezza.

  • Produzione solida e facile da seguire.

Contro

  • Qualche cliché del genere rom-com resta presente.

  • Approfondimento di alcuni temi (religione, identità, conversione) non sempre al livello massimo.

  • Potrebbe risultare meno coinvolgente per chi cerca drammi intensi o trame più complesse.

  • Seconda stagione con la sfida del “dopo” potrebbe essere meno immediata per lo spettatore.


🎬 Curiosità

  • La serie è ispirata alla vita reale della creatrice Erin Foster, che ha basato molti spunti della storia sulla sua esperienza personale.

  • Le due stagioni sono composte da episodi brevi (circa 20-30 minuti ciascuno), perfetti per lo streaming e il binge-watching.

  • Nella seconda stagione entrano nuovi personaggi – celebrity guest e figure che ampliano il mondo della serie – segnale che la produzione punta a espandersi.

  • Il titolo riflette ironicamente sia il podcast interno (di Joanne) sia la percezione che “nessuno vuole (questa) coppia” a causa delle differenze culturali, rendendo la battuta centrale al concetto della serie.


Conclusione

Se siete amanti della commedia romantica, ma cercate qualcosa che vada un po’ oltre il convenzionale; se vi incuriosisce la convivenza di due mondi diversi – media moderni e tradizione religiosa –, Nobody Wants This è una visione perfetta. Le prime due stagioni portano risate, momenti di tenerezza e spunti di riflessione.
E se siete già fan della stagione 1, la stagione 2 amplia il panorama, inserendo nuove sfide e dando spazio alla domanda: l’amore basta quando le differenze diventano concrete?