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One Fast Move: un action su due ruote spento e prevedibile

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One Fast Move arriva in streaming su altadefinizione, e segue la storia di Wes, un giovane motociclista che cerca di farsi strada nel mondo del motociclismo professionistico, ma si ritrova a fare i conti con il proprio passato e con un padre mai conosciuto. Purtroppo, non tutto va come previsto, e il film si rivela un’occasione mancata.

Un tentativo di riscatto su due ruote

Il venticinquenne Wes, appena uscito da un carcere militare, è determinato a lasciarsi il passato alle spalle e a costruirsi una nuova vita. Con questo obiettivo in mente, decide di cercare il padre Dean, un uomo che aveva abbandonato lui e sua madre per inseguire un sogno mai realizzato nel mondo delle moto da corsa. Dean, che ora gareggia in competizioni minori e gestisce un’officina, è inizialmente riluttante a legare con Wes. Tuttavia, col tempo, accetta di insegnargli i segreti del mestiere. Ma i pericoli non si limitano alla pista, e Wes scoprirà presto che la vita è piena di insidie inaspettate.

Velocità senza emozione

Nonostante il titolo prometta un’avventura adrenalinica, One Fast Move si rivela un film incapace di trasmettere la tensione e l’emozione tipiche di un buon action su due ruote. La sceneggiatura si limita a una serie di parallelismi banali tra la pista e la vita reale, esplorando il difficile rapporto padre-figlio senza mai approfondirlo veramente. Il viaggio di formazione di Wes appare privo di originalità, ripetendo cliché già visti in altre pellicole senza aggiungere nulla di nuovo.

Una regia senza verve

Kelly Blatz, alla sua seconda prova come regista, non riesce a replicare le aspettative che il suo debutto aveva suscitato. One Fast Move manca di profondità emotiva e si limita a seguire gli stereotipi del genere senza mai prendere una direzione propria. I personaggi, dalle caratterizzazioni prevedibili, non offrono spunti interessanti: la neo-fidanzata, il mentore saggio e il padre tormentato sono figure già viste e riviste, incapaci di sorprendere lo spettatore.

Cast sottotono e chimica assente

La chimica tra gli attori principali è praticamente inesistente. KJ Apa, noto per il suo ruolo in Riverdale, non riesce a portare sullo schermo il carisma necessario, mentre Eric Dane è intrappolato in un personaggio schematico e poco sfaccettato. Anche Maia Reficco, nonostante il suo impegno, non riesce a rendere interessante un personaggio femminile troppo sacrificato e marginale. L’unico a distinguersi, seppur marginalmente, è Edward James Olmos, che porta un po’ di gravitas in un cast altrimenti piatto.

Adrenalina mancata

Le scene di gara, che dovrebbero rappresentare il fulcro del film, sono deludenti e prive di tensione. Le corse, che avrebbero potuto alzare il livello di adrenalina, sono piatte e prive di qualsiasi climax, non riuscendo mai a coinvolgere realmente lo spettatore. Il confronto con altri film del genere è inevitabile, e One Fast Move ne esce perdente, mancando completamente l’afflato spettacolare necessario per un action movie.

Conclusioni

One Fast Move si propone come un film di riscatto personale e di avventura su due ruote, ma fallisce su entrambi i fronti. La mancanza di chimica tra gli attori, una regia priva di spessore e una sceneggiatura piena di luoghi comuni rendono questo film un’opera dimenticabile. Nonostante il tentativo di coniugare dramma familiare e azione, One Fast Move non riesce a soddisfare né chi cerca emozioni forti né chi spera in un racconto emotivamente coinvolgente.

Perché ci piace

  • Edward James Olmos riesce a dare una certa dignità a un cast altrimenti anonimo.

Cosa non va

  • Adrenalina e tensione ai minimi storici.
  • Personaggi poco interessanti e stereotipati.
  • Forzature narrative e mancanza di originalità.