Al momento stai visualizzando Operazione speciale: Lioness – spie, sacrifici e il prezzo del dovere

Operazione speciale: Lioness – spie, sacrifici e il prezzo del dovere

Creata da Taylor Sheridan (Yellowstone, Sicario), Operazione speciale: Lioness racconta una guerra che non si combatte nei campi aperti ma nei corridoi del potere. La serie segue Joe (Zoe Saldaña), veterana della CIA incaricata di dirigere il programma Lioness, un’unità segreta che recluta donne per infiltrarsi nei network terroristici attraverso relazioni personali con i loro bersagli.

Una serie avvincente disponibile ora in streaming su Altadefinizione.

La sua più recente recluta è Cruz Manuelos (Laysla De Oliveira), un’ex marine forte ma fragile, selezionata per avvicinarsi al figlio di un sospetto finanziatore del terrorismo. Tuttavia, la linea tra dovere e manipolazione diventa sempre più sottile. In parallelo, Nicole Kidman interpreta Kaitlyn Meade, una funzionaria CIA che supervisiona la missione dall’alto, bilanciando diplomazia, etica e pressione politica.


Tra tensione e umanità

A differenza di molti action-thriller, Lioness non punta solo sull’adrenalina. Infatti, Sheridan costruisce una narrazione che alterna sparatorie e silenzi carichi di significato, mostrando il peso che il lavoro sotto copertura lascia nell’animo di chi lo svolge.

Zoe Saldaña regge la serie con intensità: la sua Joe è un personaggio duro, ma logorato da una vita di menzogne e sacrifici. Cruz, invece, rappresenta l’innocenza infranta, il tentativo di sopravvivere a un sistema che divora le sue stesse pedine. Le due donne incarnano due generazioni di agenti: una temprata, l’altra in formazione, entrambe destinate a pagare un prezzo alto.

La tensione è costante e cresce episodio dopo episodio, grazie anche a una regia solida che predilige il realismo al sensazionalismo. Tuttavia, alcuni passaggi emotivi risultano accelerati, e certi dialoghi esplicativi smorzano il mistero. Nonostante ciò, l’impatto resta forte.


Il marchio Sheridan: realismo e dolore

Come in tutte le opere di Taylor Sheridan, la violenza non è spettacolo ma linguaggio. Ogni scontro, ogni perdita serve a far emergere il tema centrale: quanto possiamo sacrificare prima di perdere noi stessi?

Visivamente, la serie adotta uno stile cinematografico: fotografia secca, colori caldi, un uso sapiente del silenzio e delle pause. Inoltre, il ritmo narrativo si bilancia bene tra missioni operative e introspezione. Alcune puntate sembrano quasi film a sé, dense e coerenti.

Alla fine, Operazione speciale: Lioness non è solo una serie di spionaggio: è un ritratto femminile potente, un racconto sul senso del dovere e sulla vulnerabilità nascosta dietro le uniformi.


✅ Pro & ❌ Contro

✔️ Punti di forza ❗ Limiti
Interpretazioni intense di Saldaña e De Oliveira Alcuni dialoghi troppo esplicativi
Regia solida e tensione costante Ritmo irregolare in un paio di episodi
Tematiche morali forti e realistiche Personaggi secondari meno incisivi
Produzione di alto livello e fotografia curata Finale aperto che divide il pubblico

Valutazione: ★★★★☆ (4.5/5)


Curiosità

  • La serie è ispirata a un reale programma di infiltrazione militare condotto dagli Stati Uniti dopo l’11 settembre.

  • Taylor Sheridan ha diretto personalmente alcuni episodi chiave.

  • Il titolo Lioness si riferisce al simbolo di forza e protezione, ma anche alla ferocia necessaria per sopravvivere.

  • È stata confermata la seconda stagione con nuove reclute e missioni.