Ozzy Osbourne, icona del rock e frontman dei Black Sabbath, apre la propria vita come mai aveva fatto prima. Nel documentario vediamo un’artista che conduce una doppia lotta: da una parte quella sul palco, dall’altra quella silenziosa contro il corpo che non risponde più. Il film parte dalla caduta che lo ha colpito nel 2019, da lì in poi la sua salute vacilla e la sua carriera entra in zona di crisi.
Disponibile per lo streaming in alta definizione 4K
E mentre Osbourne affronta la malattia, il rimpianto, la paura del non poter più suonare, la telecamera documenta anche l’amore della sua famiglia: la moglie Sharon, i figli, gli amici di una vita. In effetti, No Escape From Now non è solo un documentario su un rocker: è la testimonianza di un uomo che deve imparare a essere vulnerabile.
Tra mito e realtà quotidiana
Questo film non cerca solo la gloria del palco, ma scava nei momenti in cui Ozzy si è sentito perso. Tra studio, ospedali, sala prove, emergono luci e ombre: la passione per la musica che lo tiene in vita, ma anche il corpo che non collabora più. In parallelo, il documentario investe anche sulla riflessione: cosa significa essere “leggendari” quando il tempo e la malattia ti mettono al banco di prova?
La domanda centrale è forte e semplice: fino a quando un mito può continuare? E cosa resta quando il palco diventa troppo pesante? Il film risponde mostrando il dietro-le-quinte — non solo quello musicale, ma quello umano.
Un ritratto che colpisce e qualche sbavatura
La forza del documentario sta nella sincerità con cui Osbourne lascia che si entri nella sua stanza, nei corridoi dell’ospedale, nel silenzio delle riprese. Il regista Tania Alexander costruisce un racconto visivo che sa alternare momenti di leggerezza a sequenze di dolore puro. Grazie alla partecipazione della famiglia e di collaboratori storici, la testimonianza è viva e credibile.
Tuttavia, il film non è perfetto: la struttura a volte è frammentata, e chi cerca un racconto lineare potrebbe restare disorientato. Inoltre, alcuni fan potrebbero desiderare più musica, più live, meno ospedale. Ma forse l’intento era proprio quello: mostrare che persino un “Principe delle Tenebre” ha bisogno di cura, riposo e affetto.
✅ Pro & ❌ Contro
| ✔️ Punti di forza | ❗ Limiti |
|---|---|
| Ritratto umano e intimo di una leggenda del rock | Struttura narrativa non sempre fluida |
| Onestà emotiva rara, nessuna edulcorazione | Meno performance live e più focus sulla malattia |
| Partecipazione della famiglia e dei collaboratori | Alcuni momenti rallentano più del necessario |
| Tema universale: il mito affronta la fragilità | Potrebbe risultare troppo personale per chi cerca puro intrattenimento musicale |
Valutazione: ★★★★☆ (4/5)