Sakamoto Days è un anime che riesce dove pochi titoli osano: mescolare l’assurdo con l’adorabile, l’azione brutale con la vita di quartiere, e tutto attraverso la figura di Taro Sakamoto, ex killer leggendario ritiratosi per amore e famiglia. Oggi gestisce un minimarket con la moglie e la figlia. Peccato che il mondo degli assassini non sia disposto a lasciarlo in pace.
La serie parte da un’idea semplice ma geniale: cosa succede quando il killer più temuto diventa un papà sovrappeso che ama le offerte al supermercato, ma è ancora capace di stendere dieci avversari in meno di un minuto? Succede Sakamoto Days.
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Trama e atmosfera
Ogni episodio ruota intorno a una missione, una sfida o una situazione assurda in cui Sakamoto viene costretto ad agire, spesso per proteggere i suoi cari o mantenere la pace nel quartiere. Il tono è costantemente sospeso tra azione frenetica, umorismo slapstick e momenti sinceri di quotidianità.
L’atmosfera cambia velocemente: si passa da duelli adrenalinici a scenette familiari dolcissime in pochi secondi, ma il passaggio non stona. L’equilibrio tra serio e comico è una delle forze dell’anime.
Stile visivo e animazione
La regia e la direzione artistica puntano su uno stile fresco e dinamico. I combattimenti sono ben coreografati, con un uso intelligente della regia per esaltare le abilità dei personaggi. Sakamoto, pur con un fisico apparentemente fuori forma, si muove come una macchina letale. E questo contrasto visivo è parte integrante della comicità e della spettacolarità della serie.
I momenti più tranquilli, invece, sono disegnati con colori più caldi e linee morbide, contribuendo a rendere Sakamoto un protagonista affascinante anche nella sua dimensione domestica.
Personaggi e dinamiche
Il cuore dell’anime è senza dubbio la relazione tra Sakamoto e gli altri membri del cast. Shin, un giovane telepate che diventa suo assistente, offre uno sguardo esterno utile per umanizzare l’ex killer. La famiglia di Sakamoto – soprattutto la moglie Aoi – è un elemento costante, anche se spesso silenzioso, che dà al personaggio un obiettivo chiaro: mantenere la pace, a qualunque costo.
Il cast secondario è vario e sopra le righe: ex colleghi, cacciatori di taglie, nuovi nemici, tutti colorati e bizzarri quanto basta per rendere ogni episodio interessante.
Cosa funziona
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Concept originale e irresistibile: l’ex killer diventato commerciante è una premessa brillante, e la serie non la spreca.
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Azione e comicità ben bilanciate: l’anime passa con naturalezza dal combattimento spettacolare alla gag comica.
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Design dei personaggi carismatico: ogni figura è visivamente riconoscibile, con un’identità precisa che resta impressa.
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Sakamoto protagonista perfetto: letale ma pacifico, ironico senza parlare troppo, e profondamente umano.
Dove zoppica
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Narrazione orizzontale leggera: gli episodi sono spesso auto-conclusivi, e manca per ora un arco narrativo forte che unisca tutto con coerenza.
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Personaggi secondari sottoutilizzati: alcuni comprimari interessanti vengono introdotti e poi messi da parte troppo in fretta.
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Ripetitività lieve: dopo un po’ la formula “minaccia → azione → risoluzione ironica” rischia di risultare prevedibile, anche se sempre godibile.
Considerazioni finali
Sakamoto Days è uno di quegli anime che non sembrano nulla di speciale… finché non ti conquistano. È intelligente, ben realizzato, divertente e visivamente appagante. Non reinventa il genere action, ma lo contamina con umanità, famiglia, sarcasmo e una disarmante semplicità. Se ami gli anime dove si ride, si combatte e ci si affeziona, è assolutamente da vedere.
Il nostro voto
★★★★☆ 4 su 5
Un anime sorprendente e fuori dagli schemi. Non perfetto, ma unico e irresistibile. Il miglior ex killer di sempre… con l’apron da minimarket.