Il mondo di Shazam! torna più grande, più rumoroso e più mitologico.
Il problema è che, nel tentativo di crescere, Furia degli Dei perde qualche pezzo della sua identità originale: il cuore ingenuo, il tono scanzonato, quella magia da “ragazzino con poteri enormi e zero manuale d’istruzioni”.
Il film prova a compensare ampliando tutto: la posta in gioco, le creature, le divinità, gli effetti visivi.
A reggere il centro della storia c’è ancora la Shazamily, un gruppo di fratelli adottivi che si dividono responsabilità, insicurezze e superpoteri come se fossero compiti a scuola.
A complicare la vita del gruppo arrivano le Figlie di Atlante, tre antagoniste che vogliono riprendersi ciò che gli umani avrebbero “rubato”.
Sono potenti, visivamente spettacolari, ma la loro mitologia è scritta in modo confuso, come se l’universo narrativo non avesse regole chiare.
Il risultato è un sequel che alterna momenti riusciti a scelte più goffe, senza mai trovare un equilibrio stabile.
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Cosa funziona
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Il cast giovane resta solido e convincente.
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Le dinamiche di famiglia sono credibili e spesso tenere.
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Alcune sequenze action sono davvero notevoli.
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L’humor funziona ancora quando non esagera.
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La creatività visiva è abbondante e giocosa.
Dove inciampa
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Mitologia delle antagoniste poco chiara.
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Sceneggiatura che va su e giù senza coerenza.
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Identità tonale confusa: vuole essere leggero, poi epico, poi ironico, poi drammatico.
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Alcuni personaggi restano sullo sfondo.
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Ritmo caotico nel terzo atto.
Valutazione finale
Shazam! 2 – Furia degli Dei è intrattenimento puro, a tratti divertente, a tratti eccessivo.
Non rovina il fascino del primo film, ma non riesce nemmeno a portarlo a un livello superiore.
È il classico sequel che vuole fare tutto di più… e finisce per essere meno incisivo.
Se ti basta una serata leggera con superpoteri e risate, ti accontenta senza problemi.
Se cerchi un film più maturo, coerente e compatto, rimane un’occasione mancata.
Voto: 6,5 / 10
Pro e Contro
| Pro | Contro |
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| Cast giovane affiatato | Mitologia confusa |
| Buone scene d’azione | Sceneggiatura altalenante |
| Humor efficace a tratti | Finale caotico |
| Tema della famiglia ben gestito | Alcuni personaggi sacrificati |
| Tante idee visive divertenti | Tono indeciso |
Curiosità
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La regia punta più sull’avventura che sul coming-of-age, a differenza del primo film.
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La creatura “unicorno” è stata pensata come parodia dei miti classici, non come elemento realmente epico.
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Alcune scene di gruppo sono state girate due volte per bilanciare meglio l’humor.
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Il film ha dato un’impronta più fantasy rispetto al primo capitolo, che era più urbano.
