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Spartacus – House of Ashur: il ritorno più inaspettato e sanguinoso della saga

Quando è stata annunciata House of Ashur, molti fan hanno pensato fosse un azzardo.
Ashur non è un eroe. Non è un gladiatore iconico. È un serpente. Un manipolatore. Un opportunista che, nella serie originale, sopravviveva non grazie alla forza, ma all’istinto più sporco.

Ed è proprio questo il punto: House of Ashur non vuole mostrare l’onore dell’arena, ma la sporcizia che la mantiene in piedi.

La serie è ambientata prima degli eventi principali di Spartacus e segue l’ascesa di Ashur all’interno della casa dei Batiati. Non è la storia di un uomo che cerca gloria: è la storia di un uomo che cerca potere, a qualunque costo.

E funziona.
Funziona perché Ashur è uno dei personaggi più ambigui e scivolosi dell’intero franchise, e l’idea di costruirgli intorno una serie fa emergere tutto ciò che nelle stagioni originali restava solo suggerito: la sua fame, le sue bugie, le sue alleanze tossiche, la sua incapacità di smettere di essere ciò che è.

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Violenza, sesso, politica: Spartacus non è mai stato così cinico

La serie torna a usare il linguaggio visivo che ha reso celebre Spartacus: sangue che esplode a fontane, duelli sovraccarichi di slow motion, corpi scolpiti, intrighi sessuali, tradimenti continui.
Ma House of Ashur non cerca di imitare la formula originale: la contamina con una lente più politica, quasi da noir storico.

Non segui guerrieri epici, ma uomini e donne che si sbranano per ottenere un centimetro in più di potere all’interno della casa dei Batiati.
Ashur non è un gladiatore imbattibile: è un sopravvissuto.
E il mondo attorno a lui è spietato quanto lui.


Il fascino del villain protagonista

Costruire una serie su un personaggio quasi universalmente odiato era un rischio enorme.
Eppure, House of Ashur trova il punto giusto: non prova mai a riabilitare Ashur, non lo trasforma in un antieroe romantico.
Lo mostra per ciò che è:

  • intelligente

  • manipolatore

  • vendicativo

  • tremendamente umano nella sua fame di riconoscimento

Il pubblico non è chiamato ad amarlo, ma a comprenderlo.
E questo, narrativamente, lo rende magnetico.


Cosa funziona

  • Ritmo serrato e pieno di intrighi, più politico che gladiatorio.

  • Ashur finalmente al centro, scritto senza addolcimenti.

  • Estetica fedele alla serie originale, ma con toni più maturi.

  • Personaggi secondari ben caratterizzati, soprattutto all’interno della casa dei Batiati.

  • Violenza e tensione emotiva sempre ben calibrate.


Dove la serie può deludere

  • Meno arena, più complotti: chi vuole solo combattimenti potrebbe sentirsi tradito.

  • Tono molto cupo, quasi senza spazi di respiro.

  • Ashur è un protagonista difficile: se non piace il personaggio, l’intera serie ne risente.

  • Alcuni episodi centrali rallentano per dare spazio alla politica interna.

  • La serie vive molto di dialoghi manipolativi, meno di epicità fisica.


Valutazione finale

Spartacus – House of Ashur non è un semplice revival nostalgico: è un capitolo nuovo, più oscuro, più politico, più viscerale.
Non cerca di ricalcare l’epica sanguinaria della serie originale, ma di scavare dentro uno dei suoi personaggi più complessi e disturbanti.

È un prequel intelligente, feroce, ben scritto.
Non perfetto, ma necessario per chi ama davvero l’universo narrativo di Spartacus.

Voto: 8 / 10


Pro e Contro

Pro Contro
Ashur protagonista magnetico Meno combattimenti rispetto alla serie originale
Politica interna ben scritta Alcuni episodi troppo lenti
Estetica fedele e potenziata Tono molto oscuro
Intrighi e tradimenti avvincenti Protagonista difficile da empatizzare
Ottimo worldbuilding Pochi momenti “epici” classici

Curiosità

  • La serie approfondisce eventi solo accennati nella storyline originale.

  • Ashur non viene mai “ripulito”: la produzione ha voluto mantenerlo ambiguo e moralmente corrotto.

  • È uno dei primi spin-off di Spartacus con un taglio più politico che gladiatorio.

  • Alcuni gladiatori noti fanno apparizioni brevi ma significative.