Stolen: Il furto del secolo porta su Netflix il racconto affascinante del colpo del 2003 al World Diamond Center di Anversa, eseguito dalla leggendaria “Scuola di Torino”. In una notte sorprendente, i ladri penetrarono in un caveau considerato inespugnabile, rubando diamanti per un valore stimato tra 100 milioni e mezzo miliardo di dollari. È un documentario che svela con precisione cronachistica e suspence cinematografica uno dei casi più inquietanti della storia criminale recente.
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Tecnica e racconto: tensione visiva e analisi fredda
Il regista Mark Lewis costruisce una narrazione incalzante, alternando interviste esclusive, testimonianze dei detective della Diamond Squad e del presunto ideatore del colpo a ricostruzioni controllate e suggestive. Il montaggio ritmato e l’uso equilibrato di immagini di repertorio trasformano la storia in un’esperienza immersiva, quasi da heist movie, senza mai rinunciare alla sobrietà del true crime.
Personaggi chiave e drammaturgia
Il documentario si regge su due pilastri: il criminale Leonardo Notarbartolo, che ha accettato di raccontare il colpo con totale calma, e gli investigatori che hanno seguito le tracce della rapina, offrendo prospettive complementari. Il contrasto tra l’orgoglio strategico del ladro e la meticolosità della polizia offre un confronto psicologico carico di tensione.
Cosa funziona
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Suspense documentaristica costruita per gradini, con passaggi calcolati tra azione e riflessione
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Equilibrio tra prospettive, che evita giudizi espliciti pur lasciando domande etiche aperte
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Contesto affascinante, tra tecnologia di sorveglianza e il simbolismo del diamante come potere
Dove inciampa
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Assenza di risposta definitiva sul destino dei diamanti, che può risultare frustrante
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Mancanza di una posizione morale esplicita, che può lasciare il pubblico in bilico tra fascinazione e disapprovazione
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Alcune ricostruzioni un po’ fredde, meno coinvolgenti dal punto di vista emotivo
Bilancio finale
Con stile periodico, narrativo e investigativo, Stolen: Il furto del secolo reinventa il genere true crime, realizzando un docu-film godibile e denso di suspense. Riesce nel suo intento: intrattenere, informare e spingere lo spettatore a interrogarsi su giustizia, audacia criminale e l’ambiguità morale del successo apparentemente costruito sul furto.
Il nostro voto
★★★★☆ 4 su 5
Un documentario teso, intelligente e ben costruito, che racconta un colpo leggendario con lucidità e tensione costante.
Pro & Contro
Aspetti positivi | Aspetti negativi |
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Ritmo narrativo efficace e coinvolgente | Finale aperto e poco risolutivo |
Equilibrio tra criminale e investigatori | Tono sobrio che può sembrare distante |
Suspense costruita come in un heist movie | Ricostruzioni a volte troppo tecniche |