Stranger Things 5 è l’ultima corsa dei ragazzi di Hawkins.
L’ultimo capitolo di una saga che ha riscritto la cultura pop, reinventato l’horror adolescenziale e trasformato un gruppo di amici nerd in icone generazionali.
La stagione finale è un mix esplosivo di nostalgia, terrore, lacrime e sacrifici.
I Duffer chiudono la storia con un tono più adulto, più cupo, più consapevole: i protagonisti non sono più bambini, e Hawkins non è più un posto dove il male arriva “da fuori”. Ora il Sottosopra è parte della città, la infesta, la consuma.
E come spesso accade nelle grandi saghe, il finale è una guerra totale.
Il ritmo è serrato, gli episodi più lunghi, la posta in gioco definitiva. Ci sono scelte coraggiose, qualche rischio, alcune imperfezioni — ma la serie riesce a chiudere con dignità, cuore e una potenza visiva che fa tremare.
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Trama e tematiche
Dopo l’apertura del portale nella stagione 4, Hawkins è diventata il centro della faglia tra i due mondi.
Il Sottosopra avanza come una malattia. Vecna è ferito, ma vivo. E vuole finire quello che ha iniziato.
Il gruppo è diviso tra:
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Eleven che deve affrontare il suo destino
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Will finalmente al centro emotivo della storia
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Mike, Lucas e Dustin che combattono come una piccola resistenza
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Max sospesa tra vita e oscurità
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Hopper e Joyce che tentano di proteggere ciò che resta
Temi centrali:
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il sacrificio come ultimo atto d’amore
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crescere significa lasciare andare
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il trauma condiviso che crea famiglia
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il male come cicatrice che non scompare
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amicizia e identità come uniche armi contro il caos
È la stagione più emotiva e più oscura della serie.
Cosa funziona
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Will finalmente protagonista: la sua connessione con il Sottosopra porta momenti intensi.
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Eleven più fragile e più potente che mai: non più “l’arma”, ma una ragazza che sceglie chi essere.
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Vecna è un villain formidabile: la sua presenza domina tutta la stagione.
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Ritmo e tensione altissimi, soprattutto negli episodi finali.
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Momenti iconici che entrano subito nella memoria: scontri, rivelazioni, addii.
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Effetti speciali e design del Sottosopra ai massimi livelli.
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La colonna sonora fa di nuovo centro, tra malinconia ed epicità.
Cosa convince meno
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Episodi molto lunghi: non tutti mantengono la stessa intensità.
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Qualche storyline secondaria sacrificata per far spazio al conflitto principale.
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Momenti fanservice un po’ forzati in alcuni dialoghi.
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Alcune morti “evitate” o troppo morbide, rispetto alla posta in gioco.
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Il finale chiude, ma lascia fili sottili, più emotivi che narrativi.
Valutazione finale
Stranger Things 5 è un finale massiccio, emotivo, imperfetto ma potente.
Chiude la storia dei personaggi in modo rispettoso e maturo, regala scene memorabili e mantiene la promessa: un ultimo viaggio pieno di cuore, paura e nostalgia.
Non è la stagione più perfetta della serie, ma è quella che più somiglia a un addio sincero.
Voto: 8,5 / 10
Pro e Contro
| Pro | Contro |
|---|---|
| Will finalmente al centro | Episodi spesso troppo lunghi |
| Tono epico e più adulto | Qualche fanservice evitabile |
| Villain e tensione potentissimi | Personaggi secondari sacrificati |
| Fotografia ed effetti eccellenti | Piccole incongruenze narrative |
| Finale emotivo e soddisfacente | Alcune scelte “troppo morbide” |
Curiosità
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I Duffer hanno confermato di aver scritto il finale già anni fa, per mantenerlo coerente con la crescita dei personaggi.
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È la stagione con il budget più alto dell’intera serie.
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Molti set del Sottosopra sono fisici, non solo CGI: per dare peso e volume agli attori.
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Will Byers è l’arco emotivo portante, come omaggio al bambino che ha iniziato tutto.
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L’episodio finale supera abbondantemente i 100 minuti, diventando quasi un film conclusivo.