Ci sono film che non vogliono insegnarti nulla, non vogliono farti riflettere troppo, ma solo ricordarti cosa significhi “azione pura”. Striking Rescue è esattamente questo: un ritorno alle radici del cinema marziale asiatico, con Tony Jaa che riprende il ruolo che gli riesce meglio — l’uomo spinto dalla perdita e dalla rabbia, pronto a trasformare ogni arto in un’arma letale.
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La storia è semplice, quasi archetipica: un padre che ha perso tutto e decide di far pagare ogni singola colpa ai responsabili. Ma ciò che colpisce non è la trama in sé, quanto l’energia brutale con cui viene messa in scena. Il film corre veloce, senza pause inutili, e sembra costruito come una lunga escalation di combattimenti, ciascuno più spettacolare del precedente.
Quello che resta negli occhi non sono i dialoghi (spesso trascurabili), ma le ginocchiate volanti, le gomitate al rallentatore, le cadute da camion in corsa. C’è persino una villain donna armata di asce, che regala una delle sequenze più memorabili e fuori dagli schemi del film. È in momenti come questi che Striking Rescue riesce a distinguersi da un semplice clone di storie di vendetta.
Perché funziona
Perché Tony Jaa è ancora Tony Jaa. Nonostante l’età, è capace di regalare acrobazie incredibili senza controfigure. La regia di Cheng Si-Yu non inventa nulla di rivoluzionario, ma sa quando restare sul volto di Jaa e quando allargare l’inquadratura per lasciare spazio alle coreografie.
Dove scricchiola
Il problema, come in molti action di questo tipo, è che quando l’adrenalina cala rimane poco altro. La sceneggiatura è essenziale e i momenti drammatici risultano un po’ forzati. È un film che funziona se lo prendi per quello che è: un’ora e mezza di pura scarica energetica.
Voto
★★★★☆ / 5 – Imperfetto ma adrenalinico, fatto per chi ama l’action senza compromessi.
Pro e Contro
Pro
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Tony Jaa in grande spolvero
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Scene d’azione spettacolari e creative
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Villain memorabile con un tocco inaspettato
Contro
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Trama convenzionale
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Dialoghi poco incisivi
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Qualche momento melodrammatico di troppo
Curiosità
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Tony Jaa ha girato molte delle scene d’azione senza l’uso di stunt, confermando la sua fama di performer estremo.
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Il film è stato pensato soprattutto per il mercato digitale, eppure ha avuto un passaparola forte tra gli appassionati di arti marziali.
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Le sequenze con la villain armata di asce sono state tra le più complesse da girare, richiedendo settimane di prove.