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Swiped – la storia di Whitney Wolfe Herd tra tech, denuncia e riscossa

  • Categoria dell'articolo:Recensioni film

Nel mondo delle app di incontri, pochi nomi risuonano come quello di Whitney Wolfe Herd. Swiped prova a raccontare la sua storia: dall’ingresso nella Silicon Valley, passando per i conflitti, le molestie, fino alla nascita di Bumble, l’app che ha tentato di invertire le regole del gioco. È un film che punta ad ispirare, ma che fatica un po’ a uscire dal “biopic prevedibile”.

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Lily James è Whitney: carismatica, determinata, fragile quando serve. Il film inizia con il suo entusiasmo da neolaureata che sogna un progetto idealista (volontariato, app sociali), finché non viene catturata dalle promesse di startup, venture capital e successi facili. Da qui in poi, il film segue la traiettoria ormai nota: la collaborazione con Tinder, la tossicità dei rapporti sul posto di lavoro, l’espulsione dall’azienda che aveva contribuito a far decollare, e infine il revival imprenditoriale con Bumble.

Dal punto di vista visivo e narrativo, Swiped è ben confezionato: buon ritmo, fotografia pulita, dialoghi che fugano via bene il tempo. Ma il prezzo di questa grazia è che il film a tratti sembra raffreddare la sua stessa rabbia: i momenti di denuncia ci sono, ma non sempre riescono a graffiare, perché il copione tende a tornare a narrazione sicura e incoraggiante piuttosto che esplorare fino in fondo le ombre.

C’è anche qualcosa da apprezzare oltre la storia personale: il film mette in luce la cultura tech maschile, il silenzio rispetto alle lamentele, le dinamiche di potere velenose. E quando lo fa, è efficace. Ma al tempo stesso, rimane sempre un po’ dietro la superficie: non sempre approfondisce ciò che resta “fuori scena” nelle cronache reali.


Pro & Contro

✔️ Pro ❗ Contro
Lily James offre una performance solida che tiene insieme forza e vulnerabilità Personaggi secondari non sempre ben caratterizzati, restano un po’ di contorno
Temi attuali: molestie, disuguaglianza, cultura startup, potere delle donne Il ritmo tende a essere prevedibile, la formula biopic classica non sorprende
Produzione di buon livello, confezione elegante Manca un’analisi più profonda della tensione morale e personale di Whitney oltre il professionale
Messaggio di empowerment che può ispirare Alcune semplificazioni: non tutto è mostrato con nuance, alcuni conflitti appaiono affrettati

Valutazione: ★★★☆☆ (3,5/5)


Impressione finale

Swiped è un film con tutte le carte in regola per essere interessante: storia forte, protagonista ispiratrice, contesto moderno che molti conoscono. Ma non va oltre una certa sicurezza narrativa: rimane più dentro il genere del racconto di successo che quello della denuncia aspra. Vale la pena vederlo, specialmente se ti interessa l’imprenditoria femminile, il tech, o le storie di resilienza… ma resta la sensazione che avrebbe potuto essere più coraggioso.