Dopo il successo del primo capitolo del 2021, The Black Phone 2 riporta sullo schermo il terrore sovrannaturale diretto da Scott Derrickson e prodotto da Blumhouse Productions.
Ambientato quattro anni dopo gli eventi originali, il film espande il mondo del “telefono nero” con un approccio più oscuro e onirico, spostando l’azione in un contesto invernale che amplifica l’angoscia.
Disponibile per lo streaming in alta definizione 4K
Siamo nel 1982. Finney Blake cerca di lasciarsi alle spalle gli orrori vissuti con il Grabber. Sua sorella Gwen, dotata di visioni profetiche, inizia però a ricevere nei sogni chiamate provenienti dal famigerato telefono nero.
Le visioni la conducono verso un campo isolato chiamato Alpine Lake, dove una nuova serie di sparizioni sembra collegarsi a un male che non è mai davvero morto.
Finney e Gwen, insieme a un alleato inaspettato, dovranno affrontare ancora una volta le ombre del passato e scoprire quanto in profondità possa arrivare l’eredità del Grabber.
Temi principali
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Trauma e sopravvivenza: il sequel esplora come la paura non finisca con la vittoria, ma si annidi nei sopravvissuti.
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Famiglia e protezione: il legame tra fratello e sorella diventa il cuore emotivo della storia.
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Il male che non muore: il Grabber non è più solo un uomo, ma una presenza che sfida la morte e la logica.
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Sovrannaturale come memoria del dolore: il telefono nero diventa simbolo delle voci del passato che tornano a chiedere ascolto.
Regia, cast e messa in scena
Ritornano Ethan Hawke nei panni del Grabber, Mason Thames (Finney) e Madeleine McGraw (Gwen). Hawke conferisce al film una tensione glaciale: la sua presenza, anche quando invisibile, domina la scena.
La regia di Derrickson accentua gli elementi visivi: la neve, i sogni, i riflessi metallici e i suoni distorti creano un’atmosfera di isolamento e terrore psicologico.
Il film mantiene l’impronta anni ’80, ma con una fotografia più cupa e un ritmo più serrato, alternando momenti di silenzio a esplosioni improvvise di violenza e paura.
Cosa funziona e cosa no
| ✅ Pro | ❌ Contro |
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| Espande l’universo del primo film con una direzione più sovrannaturale e ambiziosa. | Il passaggio verso il paranormale può scontentare chi amava l’orrore più realistico del primo capitolo. |
| Regia curata e atmosfera visiva inquietante. | Alcune sottotrame risultano poco sviluppate o lasciate in sospeso. |
| Ottime interpretazioni, soprattutto del trio Hawke–Thames–McGraw. | Le regole del “nuovo” sovrannaturale non sempre sono chiare. |
| Ritmo efficace e tensione costante, con un finale che lascia il segno. | Meno compatto e più dispersivo rispetto al film originale. |
Voto finale
7,8 / 10
The Black Phone 2 è un sequel riuscito che osa cambiare tono e ampliare l’universo narrativo del film originale.
Derrickson sceglie di non ripetere la formula, ma di spingersi più in profondità nel mistero, nella mente dei personaggi e nella dimensione sovrannaturale.
Il risultato è un horror elegante, spaventoso e visivamente potente, anche se meno “perfetto” del suo predecessore.
🎬 Curiosità
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Il film è ambientato quattro anni dopo il primo, ma mantiene la stessa estetica anni ’80.
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Ethan Hawke, inizialmente riluttante a tornare nel ruolo del Grabber, ha accettato dopo aver letto la nuova interpretazione “spettrale” del personaggio.
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Le riprese si sono svolte in Colorado, nello stesso luogo del film originale, durante l’inverno per aumentare il senso di isolamento.
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Scott Derrickson ha dichiarato che il telefono nero “è un simbolo della coscienza collettiva del trauma”.
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È già in sviluppo un terzo capitolo, che potrebbe chiudere la trilogia.
Conclusione
The Black Phone 2 è un sequel intelligente e atmosferico che sceglie la via del rischio anziché quella del semplice fan service.
Pur con qualche difetto di struttura, conferma Scott Derrickson come uno dei registi più abili nel fondere horror psicologico e sovrannaturale.
Chi ha amato il primo film troverà qui un’esperienza più profonda, più inquietante e – in un certo senso – più matura.
Il telefono squilla di nuovo. E, ancora una volta, meglio rispondere.