The Creator è uno di quei film che ti spiazzano già dal primo fotogramma.
Non per un colpo di scena, ma per la quantità di mondo che ti arriva addosso: città sospese tra tecnologia e povertà, IA che vivono come persone, droni che pattugliano il cielo come uccelli meccanici, robot che muoiono chiedendo pietà.
Gareth Edwards (lo stesso di Rogue One) costruisce un universo credibile e vivo, dove la guerra tra umani e intelligenze artificiali è allo stesso tempo immensa e intima.
Al centro c’è Joshua, ex soldato con un passato spezzato, e c’è Alphie, un’IA bambina che non ha chiesto di nascere, ma che tutti vogliono controllare o distruggere.
L’intero film sta sospeso su questa domanda:
Chi è davvero umano, oggi?
Disponibile in streaming 4k su Altadefinizione.
Un mondo bellissimo e terribile
La cosa che colpisce più di tutto è la cura visiva: The Creator sembra costato il triplo del suo budget.
Ogni scena è un quadro: giungle contaminate dalla tecnologia, villaggi asiatici che convivono con robot contadini, enormi stazioni militari che fluttuano sopra le nuvole come dei.
Non è solo spettacolo: è coerenza estetica.
La tecnologia non è sfavillante o patinata: è vissuta, sporca, incastrata in una quotidianità che sembra reale.
Edwards gira la fantascienza come se fosse reportage di guerra.
È questo che rende il film unico.
Il cuore: Joshua e Alphie
John David Washington dà fisicità e dolore a un uomo che ha perso tutto — e che non sa più se combattere per vendetta o per redenzione.
Ma la vera anima del film è Alphie: innocente, sacra, potentissima. Una creatura che guarda il mondo con stupore mentre scopre che tutti la temono.
Il rapporto tra i due è semplice e delicato, quasi un’adozione involontaria.
E quando il film rallenta, lo fa per mostrarli respirare, osservare, conoscersi.
È lì che The Creator smette di essere fantascienza e diventa qualcosa di più umano.
Dove funziona meno
Per quanto il mondo sia magnifico, la sceneggiatura non è altrettanto solida.
Alcune svolte sono prevedibili, alcune motivazioni poco approfondite, alcuni dialoghi più funzionali che emozionanti.
Si vede l’intenzione epica, ma a tratti sembra che il film abbia avuto più tempo per le immagini che per la scrittura.
La parte finale accelera troppo e sacrifica certe idee che avrebbero meritato più peso.
Valutazione finale
The Creator è un film che conquista gli occhi, scuote il cuore, ma non sempre soddisfa la mente.
È uno di quei prodotti che ti fanno pensare “che visione incredibile” e allo stesso tempo “peccato, poteva essere un capolavoro assoluto”.
Resta un’esperienza cinematografica che merita: intensa, emozionale, spettacolare e sorprendentemente fragile.
Voto: 7,8 / 10
Pro e Contro
| Pro | Contro |
|---|---|
| Universo visivo straordinario | Sceneggiatura non sempre brillante |
| Regia potente e realistica | Finale troppo rapido |
| Rapporto Joshua–Alphie toccante | Alcuni personaggi marginali |
| Design e worldbuilding ispirati | Qualche cliché di genere |
| Atmosfera sci-fi moderna e umana | Non raggiunge del tutto le ambizioni |
Curiosità
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Molte location reali sono state “aumentate” digitalmente solo dopo, riducendo costi e aumentando realismo.
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Alphie è stata interpretata da una giovanissima attrice con una sensibilità sorprendente.
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L’approccio estetico mescola fantascienza, cultura asiatica e cinema di guerra.
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Il film è stato girato con un budget relativamente contenuto, nonostante l’aspetto “mega-blockbuster”.