The Holdovers è un film che va controcorrente. In un’epoca di commedie natalizie rumorose e sentimenti urlati, sceglie un tono dimesso, quasi retrò, per raccontare una storia fatta di silenzi, sguardi e dialoghi misurati. Ambientato negli anni Settanta, il film costruisce un racconto umano e malinconico che trova la sua forza nella semplicità.

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Trama

Durante le vacanze di Natale, un rigido e impopolare professore di un prestigioso collegio si ritrova costretto a restare nel campus per sorvegliare gli studenti che non possono tornare a casa. Tra questi c’è un adolescente brillante ma problematico, segnato da un forte senso di abbandono.

A unirsi a loro è una donna dello staff della scuola, ancora in lutto per una perdita recente. Quello che nasce è un rapporto inatteso tra tre persone molto diverse, accomunate dalla solitudine e da un periodo della vita in cui tutto sembra sospeso.

Personaggi

Il professore è un uomo colto, sarcastico e profondamente solo, incapace di adattarsi al mondo che cambia. La sua rigidità nasconde una fragilità mai risolta.
Lo studente è intelligente e ribelle, ma soprattutto ferito, in cerca di un adulto che lo veda davvero.
La donna che li accompagna è il cuore emotivo del film: pratica, dolente e incredibilmente umana.

Il film funziona perché questi tre personaggi non vengono mai forzati verso la redenzione, ma crescono attraverso il confronto reciproco.

Analisi e giudizio

Cosa funziona

Il punto di forza di The Holdovers è la scrittura dei personaggi. I dialoghi sono naturali, ironici senza essere cinici, profondi senza risultare artificiosi.
Il ritmo è volutamente lento, ma sempre funzionale alla costruzione emotiva. L’ambientazione invernale e l’estetica anni Settanta contribuiscono a creare un’atmosfera calda e nostalgica.

Il film parla di educazione, perdita e legami umani senza mai alzare la voce, affidandosi alla forza delle relazioni.

Dove delude

Chi cerca una commedia natalizia tradizionale potrebbe rimanere spiazzato. Non ci sono grandi svolte narrative né momenti apertamente consolatori.
Alcuni passaggi centrali sono molto contemplativi e richiedono allo spettatore pazienza e attenzione. Non è un film che cerca di piacere a tutti.

Voto finale: 8/10

Un film sincero, delicato e profondamente umano. The Holdovers dimostra che anche una storia piccola, se raccontata bene, può lasciare un segno duraturo.

Pro e contro

Pro

• Personaggi scritti con grande sensibilità

• Dialoghi autentici e mai forzati

• Atmosfera intima e coerente

• Tono malinconico ma mai deprimente

Contro

• Ritmo lento

• Poca azione narrativa

• Non adatto a chi cerca intrattenimento leggero

• Finale volutamente sobrio

Curiosità

Il film adotta uno stile visivo che richiama il cinema degli anni Settanta.
La storia è ambientata quasi interamente in un unico luogo, scelta che rafforza il senso di isolamento e intimità.
È un film che cresce lentamente e tende a essere apprezzato ancora di più a distanza di tempo.