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The Toxic Avenger (2025) – Il supereroe più radioattivo (e umano) del cinema

  • Categoria dell'articolo:Recensioni film

Nato come film underground nel 1984 e diventato un fenomeno di culto per la sua ironia grottesca, The Toxic Avenger torna in una nuova versione firmata da Macon Blair e prodotta da Legendary Pictures.
Un reboot che non rinnega l’anarchia dell’originale Troma ma la aggiorna con uno stile più curato, mantenendo intatta la sua anima: un antieroe deforme, gentile e pronto a fare a pezzi la corruzione con una mazza da baseball e tanto sarcasmo.

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Winston Gooze (interpretato da Peter Dinklage) è un mite custode che lavora in una grande azienda chimica. Quando scopre di essere malato e non poter pagare le cure per il figlio, finisce vittima di un incidente tossico che lo trasforma in qualcosa di mostruoso: il Toxic Avenger.
Sfigurato ma dotato di una forza sovrumana, Winston diventa una sorta di supereroe brutale e imprevedibile che decide di ripulire il mondo dalla corruzione… letteralmente.
Tra corpi sciolti nell’acido, mafiosi, politici e influencer, il film mescola horror, satira sociale e umorismo nero in un turbine di sangue e risate.


Temi principali

  • Mutazione e identità: quando la deformità esteriore diventa libertà interiore.

  • Disuguaglianza e potere: chi possiede i soldi decide chi vive e chi muore.

  • Satira sociale: la tossicità non è solo chimica, è anche morale.

  • Vendetta e redenzione: l’eroe radioattivo come simbolo di giustizia proletaria.

  • Camp e splatter come linguaggio politico: il grottesco che denuncia il sistema.


Cast e stile

Oltre a Dinklage, il film include Jacob Tremblay, Kevin Bacon nel ruolo del villain, Taylour Paige e Elijah Wood (irriconoscibile come assistente psicopatico).
La regia di Macon Blair bilancia humour nero e violenza visiva, rimanendo fedele al tono punk dell’originale ma con una fotografia moderna e una colonna sonora synth-metal che amplifica l’energia trash-glam.
Il trucco prostetico e gli effetti pratici — volutamente “vecchia scuola” — sono una lettera d’amore ai fan della Troma.


Cosa funziona e cosa no

✅ Punti di forza ❌ Limiti
Peter Dinklage straordinario: dolente, ironico, carismatico. Alcune gag eccessive rischiano di rovinare la tensione emotiva.
Bilanciamento tra grottesco e tenerezza: un film che commuove tra schizzi di sangue. Chi non conosce il tono Troma potrebbe trovarlo troppo “sporco” e sopra le righe.
Effetti pratici e make-up artigianale che restituiscono autenticità. Alcuni passaggi narrativi risultano accelerati: il film punta più allo stile che alla coerenza.
Satira pungente su capitalismo, ecologia e moralismo. L’ironia costante non lascia spazio a veri momenti di paura.

Voto finale

7,8 / 10

The Toxic Avenger è un reboot che rispetta il suo mito e ne rinnova il messaggio.
Non perfetto, ma fedele alla follia dell’originale: anarchico, sanguinolento, sincero.
È un film che si diverte a essere sporco, rumoroso e assurdo — ma sotto le ustioni resta un cuore grande quanto un bidone di scorie.


In sintesi

Un film che non chiede il permesso: lo prende, lo scioglie nell’acido e ci ride sopra.
È satira, è trash, è vendetta proletaria sotto forma di supereroe deforme.
Se cerchi un cinecomic lucido e levigato, scappa.
Se invece vuoi il supereroe che l’America tossica merita, benvenuto nel club.

“Non serve essere belli per fare del bene. Basta essere radioattivi.” ⚛️