Trap, il nuovo thriller di M. Night Shyamalan, è un viaggio nel mondo di un serial killer che si cela dietro la facciata di un padre devoto. Dal 7 agosto nelle sale italiane, il film offre una trama avvincente con Josh Hartnett nei panni di Cooper, un uomo che si trasforma in un inquietante antagonista in un contesto di concerto pop.
Il Conflitto tra Mito e Realtà
Shyamalan, noto per i suoi colpi di scena, utilizza in
Trap un’idea originale: un concerto pop di Lady Raven, interpretata dalla figlia del regista, Saleka Shyamalan, diventa il teatro di una caccia al serial killer. La rivelazione principale del film è che Cooper, il padre che accompagna la figlia al concerto, è in realtà il temuto Macellaio. L’FBI ha orchestrato un’operazione per catturarlo, ma l’abilità di Shyamalan sta nel farci vivere la situazione dal punto di vista del serial killer.
La Psicologia del Serial Killer
In
Trap, M. Night Shyamalan esplora la mente di un serial killer attraverso una prospettiva unica. La regia di Shyamalan rende il concerto un ambiente asettico e distaccato dal punto di vista di Cooper, mostrando la sua incapacità di provare empatia mentre gli altri vivono emozioni intense. Il film diventa così un’esplorazione della psicologia di chi manca di sentimenti e considera gli altri solo come strumenti per i propri fini.
Josh Hartnett: Una Prova Superlativa
Josh Hartnett offre una delle migliori interpretazioni della sua carriera in
Trap. La sua capacità di alternare tra un’apparenza affettuosa e una freddezza spietata è impressionante. Hartnett riesce a incarnare simultaneamente due personalità diverse, quella del padre premuroso e del serial killer implacabile. Questo dualismo riflette il tema del film riguardante la nostra vita sui social, dove mostriamo solo l’immagine che vogliamo far vedere di noi stessi.
Conclusioni
Trap è un film che sfrutta il contesto di un thriller per esplorare temi più profondi legati alle interazioni umane e alla nostra percezione della realtà. Con una performance di Josh Hartnett che segna un punto di svolta nella sua carriera e una regia che cambia a seconda del punto di vista, Shyamalan offre un’opera che, sebbene non priva di difetti, riesce a catturare l’attenzione e a stimolare la riflessione.